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Domenica, 28 Aprile 2024
PROTESTE

Studentessa disabile senza assistenza, la rabbia del Fesica-Confsal: “Vicenda gravissima, pronti a lottare al fianco della famiglia”

Il sindacato interviene sulla vicenda della giovane alunna del liceo artistico di Chieti rimasta senza assistenza: “Interrotto servizio assistenziale senza alcuna motivazione plausibile”

“Una vicenda gravissima, un servizio assistenziale interrotto senza alcuna motivazione plausibile”: così il sindacato Fesica-Confsal commenta la questione sollevata dall’associazione Carrozzine Determinate della giovane alunna del liceo artistico di Chieti rimasta senza assistenza e promette battaglia.
“Una vicenda non fa altro che confermare una realtà che nessuna forza politica vuole cambiare: quella della precarietà e del welfare che viene smantellato giorno dopo giorno. Ci schieriamo senza se e senza ma contro queste regole assurde con cui viene offeso quotidianamente sia chi ha bisogno di lavoro, sia chi ha bisogno di assistenza” dichiara Marcello Vivarelli, membro della segreteria regionale abruzzese del sindacato Fesica-Confsal.

“Non è possibile – tuona Vivarelli– che una giovane disabile resti senza assistenza. Parliamo di una ragazza che per due anni è stata assistita egregiamente da una operatrice, purtroppo precaria, che è riuscita ad ottenere ottimi risultati dal punto di vista cognitivo e comportamentale. E non è possibile sentir dire dal sindaco di Chieti Diego Ferrara e dall’assessore comunale alla Pubblica istruzione Teresa Giammarino che il servizio non è in discussione ma che il Comune ha le mani legate, dovendo la cooperativa Chieti Solidale sostituire la lavoratrice con un’altra perché il contratto interinale della precedente è scaduto e la società non è in condizione di stabilizzarla, né sono possibili deroghe”.

“Si tratta dell’ennesimo, vergognoso caso di precarietà a scapito di chi lavora e di chi necessita di cure – continua l’esponente Fesica –. L’operatrice che per due anni ha seguito la ragazza disabile poteva tranquillamente continuare il lavoro attraverso la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, ma, evidentemente, è meglio assumerne un’altra anziché garantire la continuità sia lavorativa che assistenziale, magari per ottenere ‘agevolazioni’ di vario tipo. Perché assumere un’altra persona, di fatto interrompendo un’assistenza che si è formata sul campo in due anni? Perché creare altri problemi di natura soprattutto psicologica a chi vive già in condizioni di estremo disagio?”.

Per Vivarelli “l’impegno di un’amministrazione comunale deve riguardare anche la tutela della salute dei cittadini. Affermare di ‘avere le mani legate’ è qualcosa di intollerabile e improponibile. Si doveva procedere con l’assunzione a tempo indeterminato della lavoratrice per il benessere psicofisico della giovane disabile. Punto”.

La sigla sindacale, in accordo con il segretario regionale Alessandro Azzola, si dice pronta ad appoggiare qualsivoglia battaglia o protesta che la famiglia della giovane disabile e l’associazione Carrozzine Determinate intendano mettere in atto. La stessa invita la cooperativa Chieti Solidale “a rivedere la propria posizione nei confronti della lavoratrice, trasformando il contratto e garantendo la continuità lavorativa”,.
 
 

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