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Domenica, 28 Aprile 2024
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Torna a splendere Santa Maria Maggiore: la chiesa riapre dopo 5 anni di lavori [FOTO]

Il prossimo 19 marzo l'edificio sacro tra i più importanti d'Abruzzo sarà riconsegnato alla cittadinanza. I lavori di restauro hanno interessato luci, intonaco e pavimentazione: scoperti affreschi antichi e riportate alla luce parti di colore. Restaurata anche la Croce di Nicola da Guardiagrele, uno dei tesori che vi sarà conservato

Riapre dopo cinque anni la chiesa di Santa Maria Maggiore, una delle più antiche di Lanciano, tra gli edifici sacri più importanti d’Abruzzo e monumento nazionale dal 1902. I lavori di restauro hanno tenuto chiuso l'edificio sacro dal luglio del 2021 ad oggi, con la pandemia che ha ritardato la conclusione di almeno due anni.

Il gioiello architettonico sarà restituito alla città martedì 19 marzo, solennità di San Giuseppe. Alle ore 18 ci sarà la messa presieduta dall'arcivescovo di Lanciano-Ortona, Emidio Cipollone, che oggi ha dato l'annuncio in una conferenza stampa nella chiesa restaurata.

Presenti anche don Domenico Di Salvatore, direttore dell’ufficio per i beni culturali e l’edilizia di culto della diocesi e parroco di Santa Maria Maggiore, l’ingegnere Angelo Di Monte, tecnico della curia, gli architetti Emanuela Criber della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Chieti e Pescara, Loredana Marino e Marco Caliendo direttori dei lavori e Adele Di Campli coordinatrice della sicurezza.

“Finalmente restituiremo la chiesa alla comunità parrocchiale e alla cittadinanza intera - dice monsignor Cipollone - La chiesa non è un semplice edificio, ma è fatta di persone che nel centro storico riavranno un punto di incontro. Santa Maria Maggiore riapre dopo lavori complessi. Martedì prossimo la cerimonia inizierà con la consegna simbolica del cantiere da parte dell’ingegner Di Monte a me, a don Domenico e alla comunità. Ci sarà la benedizione di ogni sua parte, partendo dall’ingresso arrivando all’ambone, che nella forma ricorda la pietra rovesciata del sepolcro dopo la resurrezione di Gesù. Poi ci saranno l’unzione e la dedicazione dell’altare, dove sarà inserita una reliquia di San Tommaso Apostolo, la benedizione della fonte battesimale e poi la celebrazione proseguirà”.

Una riapertura che è una rinascita secondo don Domenico e per la comunità, lo storico quartiere di Civitanova che proprio attorno alla chiesa è nato tra il XIII e XIV secolo. “La chiesa versava in condizioni critiche da anni - racconta il parroco - c’erano importanti infiltrazioni di acqua dal tetto, tanto che dovevamo mettere i secchi, e l'umidità che stavano rovinando questo tesoro”.

Da qui i lavori decisi dalla Curia e suddivisi in tre lotti per un totale di 1.095.000 euro di cui 800mila euro di contributo della Cei (Conferenza episcopale italiana).

“Il primo lotto, nel 2018, ha riguardato il tetto, proprio per risolvere il problema delle infiltrazioni - spiega l’ingegnere Di Monte - il secondo lotto, avviato nel 2019 e appena concluso dopo aver fronteggiato anche i problemi causati dalla pandemia, ha riguardato il restauro all’interno della chiesa. Il terzo lotto, in corso, riguarda il restauro conservativo dell’antica facciata con rosone e il portale del 1317. Durante i lavori sono emersi dei tesori: tracce di colore e nella cappella laterale una pittura del XV secolo che rappresenta probabilmente un pranzo in occasione della festa di compleanno di Erode. La sta studiando il professor Gaetano Curzi dell'università di Chieti-Pescara”.

Ad entrare nei dettagli dei lavori eseguiti su pavimentazione, intonaci, luci e riscaldamento è l’architetto Criber. “Il restauro è un lavoro di equipe ed è fatto spesso anche di imprevisti e scelte come quelle fatte nel restauro del 1968 che aveva già stravolto alcuni tratti della Chiesa – dice la funzionaria della Sovrintendenza - Siamo partiti dalle coperture e dagli intonaci, scegliendo di sistemare un intonaco in linea con questa fase storica che fa emergere il laterizio, lo scheletro della chiesa e le parti di colore che abbiamo rinvenuto durante i lavori sugli archi: ci sono frammenti di un cielo stellato, il blu, il rosso e poi l’affresco di fine 400 nella cappella laterale all’ingresso che vede anche nuove scale. Anche il rosone è colorato: era stato coperto, abbiamo ripristinato i colori”. Migliorata l'illuminazione interna e smantellato il pavimento di finto cotto, in klinker tedesco, sostituito da una pietra opaca sotto la quale è stato allestito l'impianto di riscaldamento. Proseguono spediti i lavori sulle facciate, dove sono all'opera i restauratori della Sovrintendenza. Anche l'antico portone, originale, sarà restaurato.

E nella chiesa di Santa Maria Maggiore tornerà a fare bella mostra di sé anche la Croce di Nicola da Guardiagrele del 1422. “È stata restaurata, stiamo aspettando la nuova teca che è stata progettata in ferro – spiega Di Monte – le colle della vecchia stavano intaccando il metallo. L'opera sarà conservata e tornerà in questa chiesa, nella cappella dove è stato rivenuto l’affresco”.

Riapre la chiesa di Santa Maria Maggiore

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