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Associazioni sul piede di guerra per l'abbattimento di 12 pini a Francavilla: "Distruzione di habitat e di paesaggio"

Dopo il sit in organizzato dai cittadini per protestare contro la decisione di tagliare le piante di viale dei Pini, ora l'accusa al Comune di violare la legge

Dopo il sit in organizzato ieri da un gruppo di cittadini di Francavilla, anche le associazioni si schierano contro il taglio di 12 pini lungo viale dei Pini. "Distruzione di habitat e di paesaggio" denunciano Italia Nostra, Buendia, Comitato finalmente i marciapiedi, Salviamo gli alberi di Francavilla al Mare e i cittadini residenti. 

In particolare, secondo le associazioni Italia Nostra di Pescara e Buendia di Francavilla al Mare, l’abbattimento annunciato pochi giorni fa dalla sindaca Luisa Russo "viola diverse norme e tradisce la fiducia dei cittadini". 

Stando a quanto puntualizzano le due realtà associative, "la zona è sottoposta a vincolo paesistico", a cui si aggiunge quello "storico-culturale": "Ville, parchi e giardini d’interesse storico, nonché pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani che abbiano più di 70 anni sono considerati ex lege beni culturali fin quando, eventualmente, intervenga la procedura di verifica d’interesse culturale per dichiararne la non rilevanza. Qualsiasi intervento sul viale dei Pini - incalzano - necessita quindi di specifica autorizzazione da parte della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente per territorio: nel caso di tagli non autorizzati in aree vincolate, dev’essere emanata la relativa ordinanza di reintegrazione da parte della competente Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, mentre il fatto costituisce reato".

Citando le norme, Italia Nostra e Buendia spiegano che quelli di viale dei Pini vanno considerati "alberi monumentali". Si possono classificare tali, per legge, fra gli altri, "i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani".

Le associazioni replicano anche alla motivazione del "pericolo imminente" alla base della decisione di abbattere i 12 alberi: "La relazione tecnica - dicono - è stata datata 30 gennaio 2024. In caso di pericolo imminente si sarebbe dovuto intervenire subito, considerato che nel mese di febbraio e marzo la nostra regione è stata investita da diversi allarmi meteorologici, tra i quali forti raffiche di vento, che non hanno causato cadute. La caduta nel mese di novembre di un esemplare è corrisposto a un evento meteorologico estremo, e tutto il viale, tranne appunto il pino caduto, ha resistito all’evento".

"Visto che evidentemente lo stato di pericolo imminente, essendo fatti passare un mese e mezzo dalla relazione, e diverse allerta meteo - incalzano - non si comprende la decisione di iniziare gli abbattimenti e le potature in un periodo nel quale piante e avifauna sono particolarmente vulnerabili. Ricordiamo che avifauna è protetta da direttiva Uccelli e nostra legge quadro sulla Caccia, e la distruzione dell’habitat durante il periodo riproduttivo è considerato reato, in quanto distruggendo appunto gli habitat, dando disturbo ecc, non si permette la normale attività riproduttiva. Siamo di fronte a una distruzione ai danni della biodiversità", è l'accusa.

Inoltre, le associazioni contestano il fatto che i cittadini non siano stati messi "al corrente del percorso che il Comune di Francavilla ha intrapreso. Si ricorda che la comunicazione trasparente e la partecipazione sono codificate per legge (codice dell’Ambiente- convenzione di Aharus). Per tali motivazioni si richiede un blocco dei lavori per gli approfondimenti sugli esemplari rimasti e per il riscontro di eventuali violazioni di legge".

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