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Martedì, 30 Aprile 2024
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Giro di vite sulla cattura del canide a Vasto: si procede con fototrappole e lacci atraumatici

Dopo il summit della task force preposta ad acciuffare l'animale, il parco nazionale della Majella mette in campo tutta la sua esperienza per fermare canide e aggressioni

Dopo 10 persone aggredite e tre mesi di paura, arriva un giro di vite alla caccia al canide che attacca gli esseri umani sulla spiaggia di Vasto.

L'animale colpisce e scompare con il favore del buio, rendendosi in questo modo imprendibile. Eppure si tratta solo di un canide, lupo o cane o lupo cecoslovacco che sia. Poco importa la sua razza, ciò che conta è che le aggressioni finiscano.

Per questo il parco nazionale della Majella si è mobilitato per acciuffare al più presto l'animale, soprattutto in seguito al meeting tenuto in videoconferenza pochi giorni fa dalla task force preposta allo scopo, di cui fanno parte il parco nazionale della Majella, il Comune di Vasto, la Regione Abruzzo, Ispra, i carabinieri forestale del gruppo di Chieti, la polizia provinciale di Chieti e i servizi veterinari della Asl di Chieti Lanciano Vasto.

Si procederà quindi con l'installazione delle fototrappole nei punti giusti, quelli frequentati dal canide, in modo da poter seguire i suoi spostamenti, poi si piazzeranno dei lacci atraumatici, anti trauma per definizione, quindi innocui per l'animale ma efficaci per immobilizzarlo. Una volta preso, il canide potrà essere liberato in un'area faunistica autorizzata.

Gli esperti del tavolo tecnico, però, ci vanno cauti: l'avvio delle operazioni di cattura non può garantire l'immediata risoluzione del caso, dicono, perché l'aumentare dei turisti nel periodo di ferragosto potrebbe causare cambiamenti nel comportamento dell'animale.

E qualche cambiamento nelle abitudini, in realtà, si è già verificato: l'area di azione del canide, finora individuata nella zona nord di Vasto marina, si è infatti spostata a sud, dove l'animale è ricomparso dopo più di 40 giorni durante i quali non ha dato segni di attività.

E il suo ritorno ha fatto capire che durante la sua assenza non ha affatto cambiato abitudini: in soli due giorni ha infatti azzannato due fidanzatini di Lucera, due universitari e un uomo di origine straniera.  

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