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Vasto, Nicola Gardini ospite ai Giovedì Rossettiani

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Si è concluso il secondo appuntamento dei Giovedì Rossettiani a Vasto. L'evento, organizzato dal Centro Europeo di Studi Rossettiani, è giunto alla sua nona edizione, con tantissimi autori di livello. L'edizione di quest'anno è dedicata al 750esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri ed è intitolata "A ragionar d'amore". Dopo Daria Bignardi, ospite la scorsa settimana, il protagnosta del secondo appuntamento è stato Nicola Gardini. Lo scrittore è stato intervistato dal prof. Gianni Oliva, docente di letteratura italiana all'Università Gabriele D'Annunzio e direttore del Centro Europero di Studi Rossettiani. Tanti gli argomenti affrontati nella pinacoteca di Palazzo d'Avalos che hanno interessato sia la sua produzione letteraria che la sua attività di professore.
Nicola Giardini, molisano di origine, é saggista, scrittore, poeta, pittore e insegna all'università di Oxford. "L'esercizio linguistico è la mia attività principale" ha dichiarato "in me é nato l'amore anche per le lingue morte, prime tra tutte il latino. Il mio interesse è nel suono che diventa forma, e tra queste ultime non trovo grande differenza." Dato il suo interesse per le varie forme artistiche Gardini ha confessato quali sono i suoi momenti ideali per dedicarsi alla scrittura: "per scrivere un romanzo trovo l'estate la stagione migliore. Per quanto riguarda le poesie, che possono essere scritte ovunque, mi capita di scriverle in aeroporto, durante i miei frequenti viaggi tra Inghilterra e italia."
Nel corso dell'incontro Gardini ha parlato delle tematiche e dei personaggi di alcune opere, come Le parole perdute di Amelia Lynd (Feltrinelli, 2012), Fauci (Feltrinelli, 2013) e Per una biblioteca indispensabile. Cinquantadue classici della letteratura italiana (Einaudi, 2011). Il pubblico presente è stato coinvolto grazie alle letture di Daniele Ciglia. Al termine dell'incontro c'è stato spazio anche per affrontare temi legati all'attualità, in particolare alla situazione dell'insegnamento nel nostro paese e al ruolo formativo della letteratura, sempre meno considerato. "Si cresce se si è istruiti a crescere. L'utilità non sta in un servizio immediato, bisogna tornare all'individuo, all'essere umano, che ha bisogno del istruzione, di imparare chi è, dove sta e chi era chi c'era prima." ha detto Gardini, aggiungendo: "la letteratura abitua alla complessità ed è un esperienza della profondità ed è per questo che dobbiamo difenderla. Serve sostanzialmente a dare a più persone la felicità, che nasce dalla capacità di interpretare il mondo in cui siamo. La letteratura ha la capacità di riattivare nel lettore l'interesse per qualcosa, anche di nuovo, che merita ascolto."


Stefano Lanzano

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