"Chieti nel cuore di Teate", la Soprintendenza annuncia la scoperta di un piccolo Ercole in terracotta ai Templi Romani
“Teate nel cuore di Chieti”. Un “cuore”, identitario e fiero, che si arricchisce di un’altra pregiata testimonianza del suo illustre passato. Un piccolo Ercole in terracotta, caratterizzata da una tempera rossa che ha resistito al tempo, è stato rinvenuto durante i saggi archeologici in corso presso l’area dei Tempietti Romani. Insieme all’Ercole, è stata riportata alla luce anche una testina ornata femminile [Potnia Theron]. Entrambi i reperti, di ridotte dimensioni e di presumibile I-II sec. a.C., potrebbero far parte dei fregi che arricchivano i templi in epoca repubblicana, od anche essere espressione di uno scarico votivo [favissa, sul tipo di quella che insisteva a margine della zona templare de “La Civitella”]. Le scoperte, tra le quali anche un cunicolo a ridosso di una sezione di scavo dalla quale è emerso un livello stratigrafico di giunzione fra la fase repubblicana e quella imperiale del complesso templare, sono state ufficializzate oggi pomeriggio dal funzionario archeologo Rosanna Tuteri durante i lavori del convegno “Teate nel cuore di Chieti”, promosso dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Chieti-Pescara, presso l’ex chiesa del Tricalle, ora divenuta cardine del “Sistema Cultura” teatino. L’evento era stato promosso dall’Ente di Via degli Agostiniani per fare il punto della situazione sul programma delle “3 T”, Templi, Terme, Teatro, ad oggi realizzato limitatamente alle prime due tappe, mentre per il Teatro la Soprintendente uscente, Maria Rosaria Mencarelli, ha rimandato l’avvio lavori all’esito della procedura che vedrà riunite queste monumentalità sotto le cure della Direzione Museale Regionale.
Ragioni di ottimizzazione degli interventi e di programmazione delle finalità di integrazione connesse anche agli interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana, hanno suggerito di non intasare il già nutrito calendario di interventi ad oggi in carico della Soprintendenza, tenuto anche conto delle energie assorbite dai saggi di archeologia preventiva di Piazza San Giustino. “Chieti ha dimostrato di essere una città partecipativa”, dice la dottoressa Mencarelli, “capace di esprimere istanze e spunti importanti, non tutto può atterrare sul piano delle proposte operative, però sono certa che tra qualche anno la città potrà avere un assetto molto diverso dall’attuale giovandosi degli strumenti di rigenerazione aventi al centro l’archeologia e la dialettica sviluppatasi attorno ai concetti di tutela e di contestuale comprensione delle molteplici esigenze di una città smart”. Sulla dimensione di “città intelligente” si è soffermata Rosanna Tuteri declinando il decalogo archeologico tratto dall’esperienza dei due anni di interventi tra Colle Gallo, Terme Romane, Templi Romani e, da ultimo, Piazza De Laurentiis. Dunque, Archeologia come: 1. Fatto contemporaneo; 2. Sistema complesso di conoscenza e ricerca. 3. Tutela del passato ma soprattutto del futuro di Chieti. 4. Strumento di “dissenso” che guarda alla conservazione del bene protetto quale “rivoluzione” culturale. 5. Modalità di reperimento [anche] delle “tracce” del nostro tempo, non meno importanti delle sedimentazioni antiche. 6. Interazione “smart” con la città, le sue dinamiche, il suo ruolo, il suo futuro. 7. Ricerca e conferimento di dignità scientifica anche al “particolare”. 8. Ricostruzione sociale ed antropologica dei locus indagati. 9. Capacità di immaginare i contesti scientifici dei possibili teatri d’indagine per disegnare non solo le carte archeologiche di ciò che era noto ma pure le carte del potenziale archeologico di un territorio ricco e stratificato come quello teatino. 10. Metodo di indagine “preventivo” per arrivare alla sintesi delle conoscenze da porre al servizio degli sbocchi architettonico-urbanistici della città moderna. Anche Rosanna Tuteri, dopo anni di impegno al servizio dell’Istituzione, lascerà il suo incarico per sopraggiunti limiti di età.
“Espressione ingenerosa”, sorride al riguardo Maria Rosaria Mencarelli, “mi riguarda direttamente, anch’io lascerò Chieti per la mia Perugia ma qui farò ritorno con piacere, in questa città si passeggia e si visita la storia grazie alle stratificazioni di un vissuto mai interrotto, mi auguro che il nostro amore per l’archeologia determini effetti domino su infrastrutture, parcheggi ed istituzioni culturali”. “Teate cuore di Chieti” si è aperta con un intervento di Luca dal Pozzolo, della fondazione Fitzcarraldo, che ha ripercorso la genesi del progetto “3 T”, “nato come poco più di uno slogan ma ben presto divenuto espressione di possibili parchi urbani a benefico dei cittadini”. In particolare, sul progetto di riqualificazione pedonale di Via Priscilla e della piena fruizione dell’attiguo complesso dei Templi Romani e dell’edificio razionalista della ex Biblioteca De Meis si è soffermato l’architetto Dario Di Luzio, progettista. Hanno portato i saluti della Città il sindaco Pietro Diego Ferrara ed il suo vice ed assessore con delega alla Cultura Paolo De Cesare. Presente anche la responsabile della Direzione Regionale dei Musei, la dottoressa Federica Zalabra, intrattenutasi sul tema “Per non concludere… Uno sguardo al futuro, progetti, percorsi, attività…”, la quale auspica una adeguata soluzione per ospitare 50 unità lavorative [sulle 90 complessive in dotazione] che dovranno essere riunite a Chieti, sede per l’appunto della DRM [attualmente allocata a Villa Frigerj], da Celano, L’Aquila, Pescara e Teramo, al fine di rendere pienamente operativo l’Ente sotto le cui competenze, come in apertura anticipato, passerà, entro il 2023, la piena gestione di molte monumentalità cittadine. Si parla della possibilità di destinare alla Drm parte di Palazzo Massangioli, che godrà di finanziamenti per circa tre milioni di euro grazie ai piani di rigenerazione urbana, od anche di parte della predetta ex Biblioteca De Meis, anch’essa destinata ad una ampia riqualificazione che dovrebbe comprendere, secondo un progetto aggiuntivo, anche la torre insistente sull’ingresso dell’ex antiquarium ricavato nella sottostante, caratteristica cisterna romana “ad L”. Fra i partecipanti a “Chieti nel cuore di Teate” gli archeologi Serafino Lorenzo Ferreri e Miguel Davide.