Parcheggi selvaggi e segnaletica non rispettata: rischio incidenti in via Papa Giovanni XXIII e via delle Terme Romane
Ho effettuato diverse segnalazioni, sia agli organi preposti che qui su ChietiToday, riguardo la situazione di degrado e abbandono della zona del San Camillo, dove vivo. Non che siano mai serviti granché, ma del resto siamo in periferia: evidentemente contiamo poco.
Vorrei però segnalare i parecchi rischi che si corrono guidando in un tratto decisamente meno periferico: se non si interviene seriamente, in via Papa Giovanni XXIII e via delle Terme Romane prima o poi ci scappa il morto. Chiunque frequenti quella zona sa esattamente di cosa parlo. Auto parcheggiate a destra e sinistra, anche dove non potrebbero: spesso in piena curva all'altezza di via Nicolini, o subito dopo i paletti dal lato dei civici pari. E che dire dell'incrocio con via Amendola?
Lo stop sembra opzionale: se va bene, qualcuno si ferma qualche metro più in avanti (eppure c'è lo specchio!), invadendo la corsia di chi procede in direzione San Camillo. Ma perché fermarsi? Si passa e basta! Il cartello c'è, un po' malconcio ma c'è. La segnaletica orizzontale — la scritta STOP sull'asfalto, per capirci — invece ormai è illeggibile. Chi transita spesso per via Papa Giovanni, come noi che abitiamo più avanti, ha ormai preso l'abitudine di mettere la freccia a sinistra solo per dire a chi scende da viale Amendola: "Guarda che io vado dritto, se passi mi tagli la strada". Eppure non sempre serve, come dimostra il video che allego, girato dalla mia dashcam: un autobus della Panoramica oggi non ha nemmeno rallentato. Per fortuna non c'era traffico, ma se avessi dovuto frenare per qualsiasi motivo, adesso queste righe probabilmente non sarei io a scriverle.
E che dire della curva delle Terme Romane? Altre auto parcheggiate dove non dovrebbero che riducono lo spazio disponibile, e gli incidenti non sono una novità: è successo a mio padre a giugno, con un autobus della Tua che gli ha colpito lo specchietto e fracassato il vetro del finestrino. Responsabilità piena dell'autobus, secondo le assicurazioni, ma la paura c'è stata e pure tanta. Nello stesso posto, anni fa c'è, stato un incidente pressoché identico ma ben più grave. Bella l'idea dei percorsi vita colorati, nulla da eccepire; ma rifare la segnaletica orizzontale "normale" non è altrettanto importante, se non di più? E magari mettere qualche dosso artificiale lungo viale Amendola e proseguendo verso via Forlanini, dove si corre parecchio? Dobbiamo fare sempre all'italiana, aspettando che qualcuno si faccia male davvero per metterci una pezza quando è troppo tardi?