Monumento ai caduti, nel centenario dall'inizio lavori c'è l'intesa sul restauro - FOTO
Cento anni dalla gestazione, iniziata nel 1922 e conclusasi nel 1924, del monumento dedicato agli eroi della Grande Guerra. Una ricorrenza da celebrare con una bella notizia, quella del possibile restauro dell’opera dello scultore Pietro Canonica [Moncalieri 1 mar 1869-Roma 8 giu 1959], un segnale di attenzione per il patrimonio artistico della Città e di piena sinergia fra l’universo delle sigle ‘no-profit’ e le istituzioni. Sopralluogo, in mattinata alla Villa Comunale, di Lions Club Chieti Host, Soprintendenza Abap Chieti-Pescara e Comune, rispettivamente rappresentati dall’ammiraglio della riserva Fabio Ambrosini [presidente] e da Luca Cipollone [tesoriere e presidente dell’Associazione “Noi del G.B. Vico”]; dal funzionario-architetto Aldo Giorgio Pezzi, dalla sua collaboratrice, architetto Eleonora Tomasich, e dalla dottoressa Eliseba De Leonardis [responsabile Patrimonio Storico-Artistico della stessa Soprintendenza]; da Stefano Rispoli [assessore ai Lavori Pubblici]. Tutti d’accordo sulle misure conservative e, più in là, di specifico restauro, da assicurare al monumento ai Ccaduti teatini della Prima Guerra mondiale che dopo 100 anni dall’inizio dei lavori per la sua realizzazione e successiva installazione, conclusasi nel 1924, ha ora bisogno di un opportuno maquillage.
“Come Lions ci dedichiamo a progetti sociali e culturali, già in passato, penso ad esempio a Porta Pescara, abbiamo inserito nel nostro programma l’attenzione per la città e le sue monumentalità”, così spiega Fabio Ambrosini, “a Chieti, del resto, c’è solo l’imbarazzo della scelta e con questo incontro preliminare intendiamo verificare la fattibilità tecnica ed anche economica di una iniziativa che potrà ovviare all’incuria del tempo e restituire, nello splendore che merita, questa stupenda opera alla cittadinanza”. “Valorizzazione ed auspicabilmente vero e proprio restauro del monumento”, interviene Aldo Giorgio Pezzi, “una traccia di lavoro già percorribile potrebbe essere quella della eliminazione di una delle due aste per le bandiere che incanalano la visuale del monumento privandolo in parte del suo respiro architettonico e del decentramento dell’altra, insieme alla lampada votiva ed al relativo sostegno che ritengo postumi, a margine del perimetro di rispetto dell’opera in modo da migliorarne la lettura anche attraverso la risistemazione della fascia verde di rispetto e la ripulitura delle delimitazioni in pietra e della ringhiera artistica protettiva”. Previsto, inoltre, un intervento di potatura mirata sul cedro secolare che protegge romanticamente la scultura del Canonica. Per il restauro vero e proprio, i cui costi veleggiano in una forchetta ricompresa tra i 30 ed i 40 mila euro, per lo più assorbiti dagli interventi sulla parte bronzea della quale si occuperà la restauratrice della Soprintendenza Isabella Pierigè, occorrerà programmare tempi e partnership, quest’ultime eventualmente da estendere ad altri soggetti privati [un recente esempio arriva dal restauro del cippo miliare della Colonnetta, assicurato dalla Ditta Ulrico De Cesare]. Fabbisogno finanziario allo stato coperto per un decimo da Lions, il resto dipenderà appunto dalle citate sinergie e dai fondi da rintracciare nelle pieghe degli strumenti ministeriali e di Pnrr attualmente utilizzabili. “Il Comune”, dice Stefano Rispoli, “saluta con viva soddisfazione l’incipit che proviene dal Lions Club e la pronta disponibilità assicurataci, per quanto di competenza, dalla Soprintendenza, ovviamente ci auguriamo che anche i privati possano implementare, con opportune adesioni al programma di rilancio del monumento, l’impegno delle parti in causa, nello specifico il Comune si muove diciamo in un programma di contesto, proprio ieri abbiamo approvato sistemazioni delle aree verdi invasive proprio per restituire visibilità e spazi vitali alla Villa, ma non solo, abbiamo attenzionato a specifica previsione di bilancio anche il monumento alla Resistenza a largo Cavallerizza, dunque c’è piena sintonia su queste tematiche”.
Ed a proposito di attenzione ai beni storici ed architettonici, pare sbloccarsi la “seconda vita” dei lampioni monumentali di piazza San Giustino i quali, come si ricorderà, non sono compatibili col progetto di riqualificazione in corso e, dunque, dovranno essere rimossi. Raccogliendo segnalazioni ed istanze della società civile, riportate anche su queste colonne, sembrerebbe che i due lampioni storici, realizzati dalla premiata fonderia Pignone di Firenze nell’ “anno XV" del Ventennio [come da targhette sui basamenti, 28 ott 1936-28 ott 1937], possano essere ricollocati uno in piazza Trento e Trieste e l’altro in piazza Garibaldi previa ripulitura e restauro delle parti deteriorate. Anche qui Soprintendenza e Comune si sono confrontati ed a breve dovrebbe essere allestito dai due Enti un tavolo tecnico sugli studi di fattibilità che, per quanto riguarda la “Trinità”, andrebbero ad essere inquadrati nella prevista rimodulazione degli spazi di fruizione pedonale e degli accessi carrabili; mentre per piazza Garibaldi dovranno necessariamente tener conto dei sondaggi di archeologia preventiva da effettuare propedeuticamente alla costruzione del parcheggio interrato.