Via Arniense, vetri rotti ed erbacce tra i mattoni al palazzo della Curia
Il monumentale palazzo della Curia arcivescovile si affaccia in tutta la sua bellezza tra l'ultimo tratto di via Arniense ed il primo tratto di corso Marrucino, nel cuore del centro storico di Chieti. Ma basta alzare di poco lo sguardo per compendere come questo palazzo sia praticamente all'abbandono, avvolto dal degrado.
"Ci sono finestre senza vetri - fa notare il nostro lettore, Stefano Fagnano - che lasciano entrare all'interno del palazzo pioggia, vento, neve, piccioni ed altri animali (immaginiamo come possano essere ridotte le stanze non protette da finestre integre). Dove mancano i vetri, in alcuni casi si è provveduto alla meno peggio, rivestendo gli infissi con teli di plastica. Non mancano punti dove l'erba comincia a crescere rigogliosa tra gli antichi mattoni. Credo che, un centro storico, debba vedere assicurato il rispetto della sua dignità e del suo decoro. Specie quando gli edifici in questione rappresentano il passato più florido e significativo della una città. Un passato che non può essere umiliato".
Due anni fa da questo palazzo accanto all'ex pescheria si staccò un grande pezzo di intonaco in orario serale, qaundo fortunatamente non vi era nessuno che passava di lì altrimenti le conseguenze sarebbero state gravissime.
Poi lancia una proposta: "Non so quanti siano gli spazi abbandonati ed inutilizzati di questo meraviglioso palazzo teatino. Ma coinvolgerei, per un suo utilizzo che gli restituisca pure la giusta valorizzazione, l'università. Il rettore, e lo ha dimostrato con l'acquisto di palazzo dei Veneziani, ha un occhio di riguardo per i gioielli della città. Il palazzo della Curia Arcivescovile, che ha al suo interno anche un piccolo e storico teatro, potrebbe entrare nel novero di questo edifici. Ed utilizzati dalla nostra università per un ritorno in grande stile nel nostro martoriato centro storico".