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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica San Vito Chietino

Il Tar accoglie il ricorso: annullata la gara per i nuovi stabilimenti balneari a San Vito

Il piano demaniale finisce in tribunale e il Comune annuncia ricorso in appello al consiglio di Stato

Il tribunale amministrativo regionale di Pescara ha annullato la proceduta di gara relativa alle nuove concessioni balneari in località Cintioni a San Vito Chietino. Il piano demaniale comunale adottato dalla giunta Bozzelli finisce in tribunale e l’ente comunale annuncia ricorso in appello al consiglio di Stato.

A commentare la sentenza è il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia, Pasquale Bianco, che dice: “Dopo i clamorosi ritardi nella applicazione di un piano demaniale ereditato già adottato e definito nel lontano 2016, dopo un primo ricorso di un concessionario che ha già trovato un primo accoglimento innanzi al Tar in sede cautelare qualche giorno fa, è ora arrivata la notizia che, sempre il Tar, ha accolto il ricorso di un altro concorrente annullando l’intera procedura di gara relativa ad una specifica concessione demaniale assegnata al concorrente dichiarato vincitore dalla commissione di gara e già operante in questa stagione estiva. E’ evidente a chiunque che una situazione di tal genere è conseguenza diretta dell’incapacità della attuale amministrazione che non è stata in grado di predisporre un bando di gara logico, coerente e in linea con i dettami normativi in materia”.

Il Tar, nell’annullare “l’intera procedura di affidamento senza che possa essere ritenuta valida la graduatoria formata per la concessione”, afferma che il procedimento di gara è stato “viziato da grave e macroscopica erroneità, illogicità, irragionevolezza ed incoerenza dell’attività valutativa dell’offerta tecnica presentata” condannando alle spese di lite il Comune.

Sull’operato della commissione aggiudicatrice il Tar scrive che “non è dato conoscere le ragioni che hanno condotto la commissione a ritenere migliore l’offerta tecnica avversaria, non contenendo il verbale di aggiudicazione alcuna esplicazione, neppure in via sommaria, dei criteri motivazionali”.

Sulla questione il gruppo di maggioranza San Vito Bene Comune chiarisce: “I due recenti pronunciamenti del Tar di Pescara hanno riguardato aspetti tecnico-amministrativi della lunga procedura voluta dall'amministrazione comunale. Procedura che ha dato attuazione a un indirizzo strategico chiaro e che in questa circostanza confermiamo come l'unico in grado di promuovere la valorizzazione della nostra costa contemperando gli interessi economici con la necessaria tutela del nostro litorale. Si tratta, dunque, di due ricorsi (sulle otto aree messe a bando) che nulla aggiungono e nulla tolgono alla volontà, sempre attuale e valida, di introdurre nel nostro territorio uno strumento di gestione del demanio marittimo come la 'spiaggia libera attrezzata', che consente l'avvio di attività di servizio sul litorale, anche e soprattutto in considerazione della Via Verde, con strutture sostenibili e amovibili, garantendo nel contempo il libero accesso alle spiagge interessate. Ora, nei due casi citati, siamo di fronte da un lato a una questione interpretativa sul modello degli ombreggi, dall'altro a una questione procedurale che coinvolge la Commissione valutatrice nella misura in cui ad essa si chiede, di fatto, una specifica, con l’utilizzo di sotto-criteri, del percorso logico di valutazione delle offerte di cui al Lotto A2. Questioni giuridiche, dunque, e non politiche, la cui definizione rimandiamo alle prossime future sentenze del Tar e del consiglio di Stato. Sono stati impugnati gli atti della Commissione valutatrice, che ha esaminato più di 80 progetti tecnici, business plan, e, a detta dei giudici amministrativi, doveva specificare per ogni voce la scelta del punteggio attribuito, dinamiche che andranno chiarite nei gradi di giudizio superiori. Pertanto non sono stati impugnati atti “politici” dell’amministrazione comunale”.

Il Comune ha annunciato che, a tutela dell’immagine dell’ente e del lavoro svolto dai tecnici comunali e dai docenti universitari chiamati a formare la commissione valutatrice, ricorrerà in appello al consiglio di Stato” per perorare la causa di adeguato giudizio nella valutazione, congelando i termini e i diritti degli investitori”.

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