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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Incarichi a professionisti di fuori città, il presidente dell'ordine degli avvocati bacchetta il Comune

Tatozzi scrive al sindaco Ferrara, rivendicando le competenze dei professionisti del foro teatino; sul caso interviene anche la consigliera di Azione Politica Pompilio, che cita altri incarichi assegnati a legali pescaresi

"La scelta dell'amministrazione, priva peraltro di un elenco di avvocati esterni, non è condivisibile e deve essere fermamente stigmatizzata". È una presa di posizione netta e senza mezzi termini quella del presidente dell'ordine forense di Chieti, Goffredo Tatozzi, dopo che il Comune ha scelto di farsi rappresentare da uno studio legale romano nel giudizio alla Corte dei Conti.

"Tale scelta - scrive l'avvocato Tatozzi in una lettera inviata al sindaco Diego Ferrara - sarebbe sostanzialmente dovuta alla mancanza di adeguate professionalità locali in grado di affrontare e risolvere il pur complesso problema giuridico. D'altra parte, nella delibera manca ogni e qualsiasi valutazione delle professionalità degli avvocati del foro di Chieti, a dimostrazione che la giunta non ha minimamente inteso effettuare alcuna verifica concreta, magari proprio con il supporto dell'ordine degli avvocati, su professionisti teatini in materia contabile". 

Il presidente dell'ordine lamenta che la decisione della giunta comunale "getta discredito sulla intera classe forense teatina, la cui dignità e onorabilità è stata nuovamente lesa", dopo l'episodio giudicato "grave" di Teateservizi, società partecipata dal Comune, che si è avvalsa di un professionista non appartenente al foro di Chieti.

Tatozzi rivendica la storia di oltre un secolo dell'avvocatura teatina, che "ha sempre garantito lustro non solo alla professione forense, ma anche alla vita pubblica della nostra amata città attraverso l'opera di insigni giuristi, le cui capacità e competenze sono state sovente riconosciute ed ammirate anche in ambito nazionale".

Il presidente dell'ordine degli avvocati evidenzia inoltre come i molti colleghi teatini siano giornalmente impegnati in difesa dei diritti dei cittadini, "fornendo, in tutti gli ambiti della giurisdizione, un apporto costante di conoscenze e capacità, anche per la prestigiosa e continua attività di formazione e aggiornamento svolta dall'ordine". 

Sul caso interviene la consigliera comunale di Azione Politica Serena Pompilio, che è anche un avvocato. "L’amministrazione Ferrara - attacca - è sempre più lontana dal rispetto delle
competenze e delle professionalità del territorio. Dopo le nomine di professionisti fuori Foro per il procedimento innanzi alla Corte dei Conti e per le consulenze in seno a Teateservizi, lo scippo alla città continua".

"Nominati in seno all’Ops, per ricoprire rispettivamente i ruoli di sindaco e supplente in seno al collegio sindacale - incalza - altri due professionisti che non appartengono alla realtà teatina. Senza nulla togliere alle professionalità indiscusse dei tecnici nominati, è possibile che il sindaco Ferrrara non trovi mai corretto indicare professionisti che siano espressione della città? La perplessità sorge anche perché, a quanto consta, la nomina di procuratori fuori Foro non riguarda attività straordinaria come potrebbe essere quella di rappresentanza dell'ente sul piano di riequilibrio ma, addirittura, procedimenti bagatellari pendenti innanzi l'ufficio del giudice di pace di Chieti, in cui il sindaco ha conferito incarico ad avvocati pescaresi".

"Chissà - conclude Pompilio - quale motivazione avrà indotto il sindaco ad altre nomine fuori Foro; quindi, mi domando ironicamente, gli iscritti all'albo teatino non posseggano nemmeno le competenze specifiche e relative specializzazioni per rappresentare l'ente anche nei  procedimenti dinnanzi all'ufficio del giudice di pace cittadino?".

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