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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Atessa

Interrogazione al Parlamento Europeo sulla carenza di componenti alla ex Sevel di Atessa

La fornitura altalenante da parte dei Paesi asiatici mette in crisi l'industria automobilistica italiana. L'europarlamentare De Blasi (Lega): "Avviare dialogo con i gruppi industriali del settore per creare distretti industriali elettronici"

Un’interrogazione sulla mancanza di microchip che sta provocando il rallentamento produttivo dello stabilimento Fca Italy, ex Sevel, è l’iniziativa presentata dall’europarlamentare della Lega Elisabetta De Blasis (Gruppo Identità e Democrazia) per salvaguardare la produttività del più grande stabilimento di produzione di furgoni e veicoli commerciali in Europa.

A febbraio, per la seconda volta nel corso dell’anno 2023, lo stabilimento del gruppo Stellantis ad Atessa ha fermato la produzione proprio per la mancanza di questo tipo di componenti indispensabili nel processo produttivo.

“Nonostante la legislazione, che si sta approvando a livello europeo per cercare di riportare in Europa la produzione di microchip, la nostra industria automobilistica rischia di soffrire una perdita di competitività a livello mondiale se non si prenderanno urgentemente provvedimenti – dichiara De Blasis - Per questo ho chiesto alla Commissione di avviare un dialogo con i gruppi industriali del settore automobilistico per tutelare la produzione e favorire la creazione di distretti industriali elettronici connessi al settore automobilistico nei territori, questo al fine di tutelare l’occupazione anche nel nostro territorio”.

De Blasis - prima firmataria dell’interrogazione alla Commissione europea, condivisa dagli europarlamentari Lega Paolo Borchia, Rosanna Conte, Matteo Gazzini, Paola Ghidoni, Elena Lizzi, Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri - chiede alla Commissione di “avviare un’interlocuzione entro il primo semestre del 2023 con i maggiori gruppi industriali del settore automobilistico europeo per tutelarne la produzione nei confini dell'Unione e per favorire la nascita e lo sviluppo, sempre all'interno degli stessi confini, di distretti industriali elettronici connessi al settore automobilistico”. E anche “quali ulteriori urgenti iniziative intenda assumere per evitare che la mancanza di componenti elettronici e microchip porti ad un perdurare anche nei prossimi mesi di perdita di competitività delle aziende europee rispetto a quelle situate in altri territori e ad una conseguente ulteriore perdita di posti di lavoro”.

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