Impianto trattamento rifiuti a Torrevecchia: l’opposizione dice no
Marinucci: "Le caratteristiche dimensionali dell'impianto sono abnormi: Torrevecchia non può sopportare un insediamento di tali caratteristiche tipologiche in quel sito così delicato"
L'opposizione a Torrevcchia Teatina dice no all’impianto trattamento rifiuti proposta dalla Energia Verde.
“Un posizione che non è in contrasto con le nuove tecnologie in fatto di recupero– afferma Nando Marinucci, esponente del gruppo consiliare Il Girasole – ma dovuta solo ed esclusivamente alla semplice constatazione sulle caratteristiche dimensionali abnormi dell'impianto e sull'impostazione economica dubbia e sinistra. Una tipologia d'impianto così come proposta dalla Energia Verde Torrevecchia SRL, nei suoi primi documenti grafici depositati negli uffici Comunali, non è ammissibile sia per evidente sproporzione rispetto alla tenuta del nostro territorio, sia per sovradimensionamento rispetto alle nostre effettive esigenze”.
La posizione è stata ribadita venerdì scorso, 30 novembre, nel corso di una riunione presso il Palazzo Valignani con gli esponenti dell’amministrazione, Mincone e Bussola, dell’opposizione, Marinucci, De Angelis, Centurione e D’Angelosante, di politici regionali, Menna, Costantini e Paolini, di altri amministratori teatini e personalità locali, Radica e Montanaro e generale Palumbo e del presidente del consorzio rifiuti chietino, Adamo Carulli.
Il consigliere Marinucci ha presentato una mozione consiliare per discutere la questione. “Il nostro piccolo Comune, il nostro territorio genuino – continua Marinucci – le nostre risorse economiche agricole esistenti frutto di lavoro e tradizione, le nostre capacità ricettive in crescita, le nostre piccole strutture pubbliche d'indirizzo verifica e controllo, la tenuta delle nostre infrastrutture principali e secondarie, le nostre vetuste e fragili reti d'approvvigionamento e scarico, la nostra sicurezza geologica, la nostra natura residua: tutto questo nostro patrimonio non può sopportare un insediamento di tali caratteristiche tipologiche proprio in quel sito così delicato, nascosto, angusto e periglioso (foto). La realizzazione dell'impianto – continua Marinucci – ma soprattutto la sua gestione non può essere controllata con i mezzi e le strutture che abbiamo a disposizione. Ridimensioniamo dunque queste pretese e fermiamoci finché si è in tempo"