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Il Governo regionale dice no al Parco della costa teatina: "Freno a pianificazione turistica e ambientale"

L'assessore Febbo chiarisce che sono altre le priorità dell'esecutivo guidato da Marsilio per favorire lo sviluppo della zona

Il Parco della costa teatina non è fra le priorità del nuovo Governo regionale. Parola dell'assessore alle Attività Produttive, Turismo e Cultura Mauro Febbo, che a Roma ha partecipato a una riunione convocata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzata all’individuazione di una soluzione per riavviare il procedimento e procedere alla delimitazione conclusiva del Parco

All’incontro erano presenti anche Paola Paduano, Capo Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo del Consiglio dei Ministri, Eugenio Gallozzi del Dipartimento Affari regionali e Maria Carmela Giarratano, referente del ministero dell’Ambiente.

Spiega l'assessore: 

La bozza di perimetrazione istitutiva del Parco della Costa teatina fatta dal commissario ad acta De Dominicis risale ad ottobre 2015 e oggi i lavori sono considerati terminati e non avendo raggiunto ‘l'intesa’, atto obbligatorio per la sua istituzione, si rimanda l’esame del provvedimento al ministero dell'Ambiente.

All’incontro ho ribadito come il Parco della Costa dei Trabocchi non è nell’agenda di questo governo regionale, poiché bisogna portare a termine altre progettualità che interessano principalmente quel territorio, ossia l’ultimazione del cantiere della pista pedociclabile inerente il progetto della Via Verde e la definizione delle aree ricadenti nella Zona Economica Speciale.

L’istituzione oggi del Parco della Costa teatina sarebbe una scelta prematura e miope rispetto allo sviluppo turistico e ambientale di un territorio complesso, eterogeneo e particolare per le diverse infrastrutture presenti e le migliaia attività imprenditoriali esistenti. Inoltre, il Governo centrale non può oggi pretendere da noi di recuperare il tempo perso e l’inerzia del precedente governo regionale.

Sono passati cinque anni e poco o nulla è stato fatto dall’ex Commissario ad Acta, se non una proposta di perimentrazione peraltro non condivisa dal Governo D'Alfonso e Mazzocca e altrettanto poco o nulla è  stato scritto e fatto per le Misure di Salvaguardia e la zonizzazione, documenti fondamentali per le regole all'interno del Parco.

Molte amministrazioni coinvolte oggi hanno giunte e maggioranze diverse. Quindi, il Parco oggi sarebbe solo un freno alla pianificazione turistica e ambientale della costa teatina che, invece, deve ultimare come territorio un percorso di sviluppo turistico avviato con progettualità già finanziate ed in cantiere. Ho avviato tavoli tematici sul turismo con i vari portatori d’interesse e le associazioni di categoria e nessuno mi ha sollecitato la costituzione del Parco, anzi tutt'altro, ma intelligentemente mi hanno sottoposto e richiesto risorse per avviare uno sviluppo concreto di servizi affinché le bellezze naturali presenti sulla costa dei Trabocchi possano diventare un brand da vendere e commercializzare in tutto il mondo. Pertanto, ribadisco come oggi non ci sia la necessità e l’esigenza di istituire un ulteriore Parco.   

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