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Elezioni regionali, la Lega teatina analizza i risultati senza fare sconti a nessuno e spinge a una riflessione

La Lega a Chieti ha ottenuto un risultato superiore alla media regionale e ancor di più di quella provinciale, arrivando al 9,26%

Lunedì sera, alla presenza del commissario provinciale, Maurizio Bucci, si è riunito il gruppo consiliare con l’assemblea degli iscritti della Lega di Chieti. Un'occasione per analizzare il risultato delle elezioni regionali, che ha premiato il centrodestra in Abruzzo con la riconferma del presidente Marco Marsilio, e per compiere un’analisi più approfondita del territorio della città di Chieti e della sua provincia. 

La Lega a Chieti ha ottenuto un risultato superiore alla media regionale e ancor di più di quella provinciale, arrivando al 9,26% a fronte di una media regionale e provinciale di quasi 2 punti più bassa.

"Siamo quindi stati il partito del Centrodestra - commentano i consiglieri comunali teatini della Lega Mario Colantonio, Liberato Aceto, Fabrizio Di Stefano ed Emma Letta - che ha maggiormente superato il dato regionale: a fronte di Fratelli d’Italia che èandato sotto la media regionale di quasi 6 punti percentuale, e di Forza Italia che ha superato la media regionale di un solo punto, la Lega a Chieti, senza avere nessun consigliere uscente nè ricoprendo ruoli politici o amministrativi apicali, ha migliorato il dato regionale di quasi 2 punti percentuali. Per quanto riguarda il dato della Lega su tutta la provincia, dobbiamo purtroppo constatare che la pessima gestione del partito negli ultimi cinque anni da parte di alcuni soggetti, posti alla guida dello stesso in maniera inopinata e probabilmente non meritata, non hanno saputo far crescere una classe dirigente quando la Lega andava a gonfie vele".

"Troppo tardi - proseguono - è subentrato il pur valido commissario Maurizio Bucci, che non ha avuto il tempo di porre rimedio ai danni fatti da chi per troppi anni ha gestito il partito e poi, viste la mala parata, se n’è andato. E allora vediamo che in città come Francavilla e Ortona la Lega arriva a malapena al 4%, compromettendo, così, il risultato della Lega su tutta la provincia che per pochi voti ha mancato l’obiettivo del terzo seggio in Regione. Poco allora ha potuto incidere l’ottimo risultato della Lega a Chieti, tenendo anche conto che, diversamente dagli altri capoluoghi di provincia d’Abruzzo, in questi ultimi tre anni questo gruppo non ha beneficiato di nessun rappresentante in Regione, né di riconoscimenti  in ruoli e incarichi politici e amministrativi regionali, come pure avrebbe meritato e gli era stato anche assicurato dai vertici regionali. Trascurando poi anche quella brutta pratica, divenuta ormai consuetudine, ma che quest’anno ha raggiunto livelli non accettabili, con cui i consiglieri regionali uscenti, a fine mandato, assegnano contributi a pioggia a questa o quella associazione per premiarle sì dell’attività svolta, ma anche per garantirsi un successivo ritorno in termini di consenso elettorale; basti pensare che nella sola città di Chieti ad associazioni varie con l’ultima finanziaria regionale sono arrivati oltre 200.000 euro di contributi, tutte ovviamente scelte liberamente, dai consiglieri regionali uscenti".

L'analisi del risultato della Lega alle ultime elezioni regionali passa anche dalle preferenze: l'85% delle schede votate Lega nella città di Chieti hanno espresso come preferenza Mario Colantonio, che è stato uno dei più votati del centrodestra in città, alla pari dei candidati di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, ma i cui candidati più votati hanno riportato rispettivamente meno del 50% e circa il 65% dei voti espressi per le loro rispettive liste.

"Se dunque siamo molto soddisfatti di questo dato - sottolineano i consiglieri teatini - non altrettanto, come abbiamo detto, possiamo dire del dato provinciale della Lega e, in generale del dato del centrodestra in città. A Chieti città il centrodestra ha superato il centrosinistra di poco più di 400 voti, un dato che assolutamente deve far riflettere tutti, tenendo anche conto che nel centrodestra c’erano due consiglieri uscenti, e, ancor di più, dello sfacelo con cui la sinistra sta amministrando la città". 

Passando ai numeri, gli esponenti della Lega evidenziano come, nelle 4mila preferenze espresse per Fratelli d'Italia, il 25% sono andate a candidati di fuori città. In Forza Italia, su circa 2.800 voti di preferenza espressi, 1.000 (quasi il 40%) sono andati a candidati non teatini. Nella Lega, su circa 1.800 voti di preferenza espressi, 250 (meno del 15%) sono andati a candidati non teatini.

"Da questo - osservano Colantonio, Aceto, Di Stefano e Lett a- emergono due valutazioni: la Lega Chieti conosce il suo elettorato e da esso è premiato; la tanto decantata teatinità, che è diventato un mantra per taluni in città, poi alla prova dei fatti si rivela un fallimento. Partendo da queste valutazioni noi crediamo che i vertici della Lega in primis, regionali e provinciali, e tutto il centrodestra teatino, debbano riflettere e ripartire per capitalizzare in positivo la vittoria del centrodestra a livello regionale".

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