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Dimissioni dell'assessore Raimondi, dalla minoranza attestati di stima e attacchi alla giunta

Intanto con un post sui social l'ex Pd Di Roberto, di recente passata ad Azione, chiede al sindaco di convocare una riunione interna "per una seria riflessione del se e sul come andare avanti nel governo della città"

Per un annuncio ufficializzato sui social - quello delle dimissioni dell'assessore Enrico Raimondi - sempre con un post su Facebook la consigliera ex Pd Barbara Di Roberto, di recente passata ad Azione, suona la sveglia alla maggioranza. 

Di Roberto sottolinea che la scelta di Raimondi è "il segnale evidente di un malessere politico che deve portare a quel 'cambio di passo' richiesto in tempi passati, e recenti, da diversi consiglieri comunali e gruppi di maggioranza consiliare. Ciò che mi aspetto come capogruppo consiliare e che chiederò formalmente al sindaco Ferrara e ai capigruppo consiliari è una immediata convocazione e riunione interna per una seria riflessione del se e sul come andare avanti nel governo della città. Riflessione - prosegue - che non si è voluta aprire con le dimissioni (legittime e valide) dell'assessore Della Penna (respinte dopo oltre un mese dal primo cittadino, ndc). Con le dimissioni del capogruppo Pd, delle mie personali dimissioni dalla presidenza di VI commissione, del mio formale passaggio al Gruppo Misto. Riflessione sottaciuta a dispetto della nascita di nuovi e diversi gruppi politici di consiglio rispetto a quelli elettorali originari, della riconsegna delle deleghe consiliari e assessorili (innovazione, rapporti giunta/gonsiglio) e molto altro derubricato e volutamente delegittimato, ma che oggi necessitano di una serena ma definitiva condivisione e verifica interna, che faccia chiarezza soprattutto per i nostri concittadini", dice Di Roberto.

Sul fronte opposto, dalla minoranza arrivano attestati di stima nei confronti dell'assessore dimissionario, che è stato definito dal sindaco Diego Ferrara "una delle menti più brillanti".

"Ho appreso della sua decisione - commenta il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Mario Colantonio - e mi dispiace sinceramente, perché lo conosco da quasi 20 anni e tra di noi, pur avendo vedute politiche ben diverse, oltre agli 'scontri' che rientrano nel comune esercizio della politica e dei diversi ruoli che si rivestono, c'è stato sempre il  rispetto umano e del ruolo. In un certo senso, mi sento anche di considerarlo un amico, anche se apparteniamo a generazioni diverse".

Ora, però, c'è timore per il futuro del Comune: "Sono sinceramente preoccupato per questa sua decisione, che rispetto - prosegue Colantonio - ma se un professionista, profondo conoscitore della macchina amministrativa e delle leggi che regolano la pubblica amministrazione prende una simile decisione, possono essere ipotizzabile due aspetti: la fine di un percorso elettorale inizialmente condiviso, ma che con gli anni ha evidenziato forti contrasti nella gestione della cosa pubblica divenuti ingovernabili, o anche un riconoscimento di responsabilità che lui stesso ha avuto il coraggio di ammettere, mentre altri, magari, pensano a cose di minima rilevanza amministrativa e più futili, come intensificare i selfie". 

Mordace la capogruppo di Fratelli d'Italia, Carla Di Biase, che non usa mezzi termini: "Mi auguro che i colleghi di Raimondi, a partire dagli assessori Giammarino e Pantalone, prendano coscienza del fallimento dei loro assessorati e seguano il suo esempio". La consigliera dice di non essere stupita dalle dimissioni di Raimondi "uno dei pochi - lo definisce - che per formazione politica e professionale è cosciente del quadro delineatosi. Nelle sue dichiarazioni, infatti, sono chiare le tre motivazioni che l’hanno spinto a questo gesto. La prima è il rapporto personale con il sindaco, il quale ancora non si rende conto di della situazione dell’ente e soprattutto dei fallimenti dei suoi assessori, che continuano ad andare avanti facendo finta di non capire, come risulta evidente dal caso dell'impianto di Filippone, della mensa, del mercato".

"Inoltre - aggiunge Di Biase - l'assessore Raimondi ha palesemente dichiarato il proprio dissenso e la propria presa di posizione di distanza nei confronti del bilancio di riequilibrio, il quale dal suo punto di vista è sicuramente fuori dai termini di tre mesi della nomina dei commissari. L’interpretazione dell’articolo 259 del Testo unico degli enti locali è diversa da quella della sua maggioranza e del sindaco stesso". Il riferimento è all'articolo che stabilisce il termine entro cui presentare il bilancio riequilibrato.

"Il terzo motivo delle sue dimissioni - incalza - è l’incompatibilità con il modo di far politica del polo civico il quale, a detta dell’assessore, nulla ha prodotto se non selfie e distrazione di fondi del Comune da settori più importanti per fare feste e concerti. La descrizione che ci ha rilasciato l’assessore Raimondi è la fotografia di un’amministrazione totalmente allo sbando", è l'affondo finale.

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