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Dimissioni Di Campli, Marongiu (Pd): "Si faccia un nuovo bando, la Fiera non è un premio di consolazione"

Il consigliere comunale contro l'ipotesi di non sostituire il presidente dimissionario di Lancianofiera. E la Bendotti sulla crisi di giunta: "Basta teatrini, la politica è una cosa seria"

“Un autobus dove salire o scendere per ambizioni personali e per cercare un’avventura in consiglio regionale: a questo si è ridotta l’amministrazione comunale di Lanciano, a poco più di due anni dall’insediamento della giunta Paolini”. Il consigliere comunale Leo Marongiu interviene sulle 'dimissioni congelate' all'ente Fiera, ovvero l'intenzione del sindaco Filippo Paolini di non sostituire il dimissionario presidente Donato Di Campli.

“Solo un sindaco debole ed ormai in balia degli eventi e dei parenti serpenti del suo cartello elettorale può accettare il fatto che si giochi a 'lascia o raddoppia' – afferma Marongiu - ossia se si vince si va in Regione e se si perde tocca il premio di consolazione della presidenza dell'ente Fiera. Inaccettabile che la Fiera torni nel girone dantesco dei 'sospesi': ci sono voluti 10 mesi per la nomina ed ora, di fronte a dimissioni del presidente, a cui auguro le migliori fortune e ringraziamenti per il lavoro svolto, si faccia un nuovo bando e si dia certezza all’ente che non può essere considerato come un premio di consolazione”.

“Questo accade – continua il consigliere di minoranza - perché se si trascinano da mesi problemi irrisolti dentro la maggioranza, pensando che si risolvano da soli con rapporti personali e politici ormai deteriorati, questi non solo non si risolvono ma ognuno si sente in diritto di poter porre condizioni per non mettere a rischio la traballante amministrazione Paolini da mantenere in vita per tentare il 'colpo grosso' per ambizioni personali. In tutto questo con una percezione sulla sicurezza cittadina, sul decoro e sulla pulizia urbana che sono anche peggiorati rispetto all’amministrazione Pupillo, rimangono sospese domande sul futuro della città: la dialisi verrà spostata o no? Il parcheggio alle Ripe quando sarà concluso? L' intervento sui Funai e su Palazzo Lotti quando vedrà la luce? L'intervento all'ingresso della città (cava della breccia) a che punto si trova? Le strade scolastiche le abbiamo abbandonate? Sul mercato coperto abbiamo un progetto? La questione del cinema al quartiere Santa Rita è nel dimenticatoio? La strada di Marcianese quanto altro tempo dovrà attendere? Gli investimenti sulle contrade dove sono? Solo per citare alcune domande che ci vengono poste dai cittadini ogni giorno. Nell’amministrazione di Halloween che lascia al buio non solo la contrada di Sant’Amato ma l'intera città di Lanciano, c'è al momento un fantasma che si trascina stancamente nella propria maggioranza, salvo qualche video sfortunato: Paolini, se ci sei, batti un colpo!”.

Dora Bendotti

“Basta teatrini, la politica è una cosa seria”, gli fa eco la consigliera di Lanciano in comune, Dora Bendotti, in riferimento alla querelle che sta interessando alcuni gruppi di maggioranza all’interno dell’amministrazione Paolini, ormai da settimane. “Lo spettacolo a cui assistiamo come cittadini e come amministratori – commenta Bendotti – è indegno di una classe politica che voglia amministrare seriamente questa città. Non devo essere io a ricordare che la parola 'politica' contiene l’etimo polis, che vuol dire città, termine che era in uso per definire ciò che attiene alla vita pubblica, allo Stato. Qui di pubblico non resta più niente, visto che sembrano emergere solo interessi, gelosie e ambizioni tutti squisitamente privati e personali, mentre la macchina amministrativa è ferma e i cittadini perdono sempre più fiducia nelle istituzioni e nella politica”.

“La politica dei cambi di casacca – prosegue Bendotti – dei ricatti, dei patti, dei sotterfugi non deve rappresentare questa città, né l’agone politico che si sta configurando in questi giorni in vista del rinnovo del consiglio regionale, perché a perderci siamo tutti noi, cittadini e amministratori e i tanti politici che intendono questo come il mestiere più alto di servizio ad una comunità. Per questa ragione rivolgo il mio appello al sindaco Filippo Paolini, affinchè ponga fine a questa fase poco edificante dell’azione politica e amministrativa della sua giunta. E allo stesso tempo mi rivolgo ai cittadini – prosegue la consigliera di minoranza - la scelta è nelle nostre mani. Non restiamo in silenzio di fronte a situazioni che ci creano disagio e disamore nei confronti della cosa pubblica. La politica è altro, è il servizio che si offre alle famiglie più fragili, è l’impegno costante a far sì che le nostre strade, case, città siano e restino al sicuro, è la certezza che c’è un organo amministrativo che sovrintende, in nostra rappresentanza e su nostro mandato, all’assetto e allo sviluppo economico e sociale di un territorio e di una comunità e che li faccia progredire”.

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