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Martedì, 30 Aprile 2024
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"Danno erariale per le assunzioni in Comune": ora il caso arriva alla Corte dei Conti

Un'interpellanza del centrodestra aveva contestato la liceità dei contratti sottoscritti negli ultimi due giorni del 2020 e il collegio dei revisori dei conti si è pronunciato ritenendo fondati i rilievi dell'opposizione

Sarà la procura della Corte dei conti a doversi pronunciare sulla legittimità delle sette assunzioni effettuate dal Comune di Chieti negli ultimi due giorni del 2020 e sui contratti stipulati con soggetti privati nei primi 50 giorni del 2021, verificando se ci sia stato un danno erariale.

È quanto stabilito dal collegio dei revisori dei conti. Il presidente Angelo Palombizio e i colleghi Alfonso Di Sabatino Martina e Luciana Cunicella hanno ritenuto "fondati" i rilievi mossi dai consiglieri di centrodestra in un'interpellanza presentata a febbraio, che sollevava dubbi sulla liceità delle assunzioni, essendo avvenute prima dell'approvazione del bilancio consolidato, il cui termine, fissato al 30 settembre, è stato prorogato al 30 novembre per l'anno 2020. 

Nel dettaglio, i consiglieri di Udc (Mario De Lio), Lega (Liberato Aceto, Mario Colantonio, Fabrizio Di Stefano, Emma Letta), Fratelli d'Italia (Carla Di Biase, Giuseppe Giampietro, Roberto Miscia), Forza Chieti (Maurizio Costa), Di Iorio sindaco (Bruno Di Iorio) e Chieti Viva (Giampiero Riccardo) chiedevano conto della legittimità dei contratti, proprio in virtù del fatto che questi sono stati sottoscritti nonostante il mancato rispetto dei termini per l'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2019, arrivato in consiglio l'8 febbraio 2021. Un ritardo che, come sollevato dalla minoranza anche durante la seduta consiliare, impone il divieto delle assunzioni. 

Per questo, dopo 10 giorni da quella seduta dell'assise civica, i consiglieri di centrodestra si erano rivolti con un'interpellanza al segretario comunale e ai revisori dei conti. "A nostro avviso - scrivevano citando la normativa e alcune sentenze - la violazione dei termini per l’approvazione del bilancio consolidato ha automaticamente fatto scattare il divieto di assunzione, la cui violazione comporta l’assunzione illecita di spese e conseguentemente un nocumento erariale per l’amministrazione".

L'opposizione contestava una condotta definita "negligente, inadempiente e illegittima" e chiedeva, inoltre, "di valutare eventuali profili di illegittimità anche riguardo alla stipula di contratti di servizio con soggetti privati, stipulati dal 1° gennaio ad oggi, e nel caso di procedere per quanto di competenza".

Ora, i revisori dei conti hanno analizzato la situazione, passando la parola ai magistrati contabili. Il collegio contabile riconosce che il Comune di Chieti, nel periodo delle assunzioni, era sottoposto a divieti il cui mancato rispetto "potrebbe comportare assunzione illecita di spese e, conseguentemente, il nocumento erariale per l'amministrazione". 

Ma, al contempo, condivide le considerazioni del segretario comunale, che spiegava come le spese in presunta violazione di legge siano motivate per "garantire lo svolgimento delle funzioni fondamentali e l'erogazione di servizi indispensabili", anche a salvaguardia di diritti costituzionali come la tutela del bilancio, così come la stipula di contratti di lavoro per il servizio di asilo nido.

Adesso, in ogni caso, la decisione dovrà essere presa dalla Corte dei Conti, a cui il Comune dovrà inviare nei prossimi 10 giorni tutti i documenti. Saranno i giudici contabili a dire se, realmente, come sostiene la minoranza, quelle assunzioni siano state illegittime o piuttosto regolari.

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