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Provincia: maggioranza in esaurimento, rischio elezioni anticipate

Il consiglio provinciale salta per mancanza di numero legale, la maggioranza sempre più in crisi, lo scrive il centro sinistra in un comunicato stampa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Il consiglio provinciale di Chieti, convocato ieri in prima convocazione, è saltato per mancanza di numero legale con i consiglieri di maggioranza in fuga dalle loro responsabilità e quelli della minoranza di centro – sinistra rimasti responsabilmente in aula per discutere l’approvazione degli equilibri di bilancio già portati in discussione in aula rispetto al 30 Settembre come prevosto dalla normativa vigente.
Il rischio realistico è di andare alle elezioni anticipate!!!

Si va lentamente consumando l’esaurimento di una coalizione costruita per vincere le elezioni ma incapace di governare anche le più elementari istanze del territorio.
Inizia la triste fine di un presidente legittimato dal voto popolare ma costretto ad accettare ogni sorta di condizionamento esterno da parte di chi intende il governo delle istituzioni cosa propria e privata ed ispira la sua azione alla più becera rappresentazione  al ventennio che fu.

Nell’infinita querelle se, le province quali enti intermedi, debbano ancora esistere oppure no, in un  quadro di riordino istituzionale complessivo, quella di Chieti rappresenta certamente un esempio d’inutilità: esternalizzazione dei più elementari servizi ordinari, mancanza di programmazione, incapacità di produrre iniziative infrastrutturali, nessuna iniziativa di governo del territorio, assoluta assenza nel fare sintesi autorevole con gli altri enti. Altro che “Catalogna d’Abruzzo” qui stiamo precipitando nel deserto del Sahara!!!

Solo lotte di potere intestine e quotidiana rincorsa ad occupare ogni tipo di spazio mediatico per comunicare su tutto,  ma quello che i cittadini hanno avvertito è pari al nulla.
Noi abbiamo costantemente lavorato per il bene comune costruendo una quotidiana azione politica nel merito dei problemi senza avere alcun pregiudizio; loro non hanno avuto alcuna capacità di governo. Ora sarebbe bene che assumessero le logiche conseguenze per poter riconsegnare  la decisione del nostro futuro al popolo sovrano.

E’  da  stigmatizzare l’atteggiamento del Presidente del consiglio provinciale Enrico Rispoli che pur presente in aula,  insieme ad altri consiglieri di maggioranza, non ha risposto all’appello comportandosi da uomo di partito  e  di fatto  facendo venir meno  il suo ruolo super partes che la carica  impone.
 

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