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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

L'Abruzzo approva la nuova legge urbanistica regionale dopo 40 anni, gli ordini degli architetti si dissociano

Dalla espansione edilizia alla riconversione, alla rigenerazione urbana evitando soprattutto il nuovo consumo di suolo. Critiche dalle opposizioni

Il consiglio regionale ha approvato, con i voti della maggioranza, la nuova legge urbanistica sul governo del territorio, che arriva a distanza di 40 anni dalla precedente.
Un testo che si compone di un totale di 108 articoli che dettano le norme per il governo del territorio al fine di garantire lo sviluppo sostenibile delle attività rispetto alle trasformazioni territoriali, evitando soprattutto “il nuovo consumo di suolo, salvaguardando e valorizzando il patrimonio territoriale inteso come bene comune; l'uguaglianza di diritti all'uso ed al godimento del bene stesso nel rispetto delle esigenze legate alla migliore qualità della vita delle generazioni presenti e future”. L’obiettivo primario della nuova legge è il raggiungimento del “consumo di suolo zero” avviando un processo di rigenerazione urbana.

"Fino ad oggi il settore in Abruzzo era regolato da una legge dell’83, un’era geologica fa, una legge assolutamente inadeguata ai bisogni contemporanei e all’urbanistica moderna. Oggi - ha detto il presidente della giunta regionale Marco Marsilio -  abbiamo  una nuova legge che affronta i temi attuali. Si passa dalla espansione edilizia alla riconversione, alla rigenerazione urbana, zero consumo di suolo, attenzione estremo alla difesa dell’ambiente, all’equilibrio e soprattutto, alla qualità architettonica. Elementi importanti inseriti all’interno di questa norma che permetteranno ai professionisti, alle amministrazioni comunali e ai cittadini di avere uno strumento moderno ed efficiente che supera decenni di stallo. Le norme esistenti  erano ormai  inadeguate e anacronistiche”.

"Oggi è una giornata storica, dopo 40 anni una nuova legge urbanistica al passo con i tempi, che tutela l'ambiente e agevola lo sviluppo del territorio in modo sostenibile ed efficiente - così l'assessore regionale all'urbanistica, Nicola Campitelli - . La nuova legge sull'urbanista è nata con un lavoro sinergico tra gli ordini professionali, le associazioni e i cittadini che hanno potuto proporre migliorie attraverso il portale regionale. È strutturata su tre linee guida principali: riduzione del consumo di suolo, la rigenerazione urbana, quindi maggiori attenzione sul rischio sismico e il dissesto idrogeologico, e la semplificazione delle procedure per pianificare il territorio della regione Abruzzo in maniera completamente diversa rispetto a quanto fatto fino a oggi aumentando la qualità urbanistico-ecologica ed edilizia”.

"Questo governo regionale, con l’approvazione odierna della legge, porta avanti una nuova visione in materia urbanistica, fatta di semplificazioni normative e di progetti all’avanguardia. Una riforma che occorreva da ben 40 anni e con orgoglio possiamo dire che a fine di questa legislatura siamo riusciti a portare a termine un altro obiettivo che ci eravamo posti all’inizio del nostro mandato" afferma il capogruppo FdI in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia.

Gli ordini degli architetti: "Criticità nel testo"

“Molti nostri suggerimenti non sono stati ascoltati, il rischio è rendere inefficace una norma attesa da quarant’anni. Ci dissociamo dal testo di legge portato in approvazione” è quanto si legge in comunicato congiunto, a firma degli ordini degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori dell’Aquila, Pescara e Teramo per analizzare i punti della nuova proposta di legge urbanistica regionale. Gli ordini, pur riconoscendo l'intento di aggiornare una disciplina che risulta datata e non rappresentativa del territorio, mettono in evidenza indicazioni e criticità espresse dai diversi attori sociali coinvolti nel riordino, come i tecnici degli enti locali e i liberi professionisti. 

“Va riconosciuto - sottolineano gli architetti -  che nel testo licenziato dalla commissione Territorio, ambiente e infrastrutture della Regione Abruzzo sono stati accolti alcuni dei suggerimenti da noi forniti, ma rimangono ancora numerose criticità che rischiano di rendere inefficace una norma attesa da quarant’anni, che dovrebbe invece portare ad una rinascita urbanistica della regione". Dai professionisti una critica per l’assenza nel testo di legge di temi come sicurezza, prevenzione delle calamità naturali, contrasto ai cambiamenti climatici, spopolamento. “La legge dovrebbe indicare almeno i principali temi della pianificazione urbanistica e territoriale di riferimento per la pianificazione locale - il commento degli ordini -. La legge, poi, non coglie l’occasione di consegnare all’Abruzzo un testo innovativo di carattere edilizio e urbanistico. Emerge invece una norma tradizionale e conformativa”. Altro tema evidenziato è quello della pianificazione intercomunale: “Resta una mera possibilità lasciata all’iniziativa degli enti, mancando contenuti che la favoriscano in concreto, mentre tali alleanze sarebbero non solo auspicabili ma fondamentali, soprattutto in contesti omogenei caratterizzati da frammentazione amministrativa dove nessun futuro è possibile se non in rete - dicono gli architetti -. E, ancora, per il territorio extra urbano resta una certa ridondanza dei procedimenti da attivare. Infine, il testo non delinea un’adeguata fase di transizione tra l'attuale quadro normativo e di pianificazione locale e le disposizioni della nuova legge urbanistica”.  

“Apprezziamo l’impegno dimostrato in questo importante passaggio legislativo da parte degli amministratori e tecnici regionali, nella consapevolezza che i temi proposti richiedevano un tempo di interlocuzione e valutazione non limitato alla sola fase emendativa del testo, ma riteniamo che la proposta di legge urbanistica giunta alla discussione del Consiglio regionale non possa ritenersi capace di rispondere in pieno alle attuali, diverse esigenze del territorio abruzzese. Ci dissociamo dal testo di legge portato in approvazione” aggiungono i rappresentanti degli ordini.  I professionisti si dicono in ogni caso a disposizione per azioni che possano essere utili a risolvere le criticità evidenziate “nel consueto spirito di collaborazione costruttiva che, da sempre, contraddistingue l’azione degli ordini, organismi pubblici di rappresentanza professionale e di tutela di interessi diffusi non legati solo al mondo delle professioni ma all’intero contesto sociale territoriale". 

Le opposizioni: "Applicata la ghigliottina"

Critiche anche dalle opposizioni. "Il centrodestra cala la maschera e con un colpo di mano ghigliottina tutti gli emendamenti delle opposizioni -così i consiglieri Pd e Abruzzo in Comune - , per capire il valore e la necessità delle modifiche, basterebbe fare riferimento alle richieste venute in primis dagli ordini degli architetti che hanno spiegato come il nuovo testo di legge, seppur innovativo rispetto alla legge del 1983, si innesti su un sistema di piani regionali, il piano paesistico, il quadro di riferimento, fermi al 2000 – spiegano i consiglieri Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani  - . È proprio su questa visione che i Comuni abruzzesi saranno tenuti a uniformarsi per la loro pianificazione, con Puc che prendono il posto dei Piani Regolatori e che tra l’altro dovranno essere redatti senza risorse regionali e senza incentivi a farlo insieme, rendendo i territori più omogenei tra loro”. 

Anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle segnalano di non aver avuto l’opportunità di portare in aula le proprie proposte. “Aver impedito alle opposizioni di portare in aula le proprie proposte significa aver impedito ai portatori di interesse, che su quelle proposte hanno lavorato, la possibilità di vederle approvate”  affermano il capogruppo del M5S Francesco Taglieri e i consiglieri presenti in aula Giorgio Fedele, Barbara Stella e Domenico Pettinari “il motivo dell’indifferibile urgenza è stato espresso chiaramente in Commissione Capigruppo dall’Assessore Campitelli, che ha chiesto l’applicazione del regolamento che taglia di netto la voce alle opposizioni, perché, e solo perché, siamo a fine legislatura.  Una barzelletta che farebbe ridere se l’Abruzzo, anche oggi, non avesse pagato a caro prezzo il pressapochismo di chi lo governa. La nostra regione – incalzano i 5 Stelle -  sta pagando a caro prezzo la smania di potere di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia che dopo anni di immobilismo in quota maggioranza del Consiglio li vede rincorrere l’approvazione in fretta e furia di norme che non rispecchiano le reali esigenze dell’Abruzzo e degli abruzzesi e sulle quali si dovrà tornare in futuro per aggiustare il tiro”. 

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