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"A rischio 50 milioni per il porto di Ortona": Azione lancia l'allarme sui finanziamenti

In ritardo le opere per consolidamento banchina, dragaggio e "ultimo miglio" ferroviario. I rappresentanti del partito: "La giunta Marsilio non perda più tempo"

“Denunciamo il rischio che colpevolmente, ancora una volta, continuando di questo passo si perda l’occasione di realizzare investimenti vitali per il mantenimento e lo sviluppo del porto di Ortona, principale infrastruttura portuale abruzzese. Non bastano gli annunci della Regione a risolvere problemi, ne abbiamo visti tanti finora, ma serve non perdere più tempo e 'mettere a terra' i progetti. Progetti che portino maggiori potenzialità e non sicuri problemi.La situazione attuale ci porta a lanciare l’allarme sul rischio di vanificare circa 50 milioni di euro. Sarebbe un delitto a danno di tutto il tessuto economico del basso Abruzzo e di tutta l’economia regionale, già segnata dai dati sconfortanti sull’occupazione, resi noti recentemente. Per prima cosa c’è il problema legato ai tempi di scadenza dei finanziamenti dal Pnrr che, come dovrebbe essere noto, impongono l’appalto delle opere entro la fine del 2023 e l’ultimazione dei lavori entro il giugno 2026”. Sono le parole del segretario provinciale di Azione, Giovanni Luciano, a margine della conferenza stampa nella quale sono stati presentati tutti i finanziamenti attualmente disponibili per il porto di Ortona ma che rischiano di essere persi per mancanza di progetti, infattibilità, ritardi negli appalti che devono esse aggiudicati entro il 2023.

“Non abbiamo notizie ufficiali di cosa sia stato ad oggi per appaltare i 13 milioni previsti dal Pnrr per il consolidamento della banchina di riva, opera fondamentale, nella responsabilità dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centrale con sede ad Ancona AdSP, per dare respiro ai traffici dello scalo ortonese. Ufficiosamente sappiamo che non sono stati ancora redatti i progetti definitivi e saremmo felici di essere smentiti con i fatti. Se fosse come diciamo noi le responsabilità sarebbero gravi, da parte dell’AdSP certamente, ma anche le responsabilità politiche del presidente Marsilio, che ha nominato un esponente in AdSp per conto della Regione Abruzzo. Si dica agli abruzzesi qual è la situazione, che sembra di completa inerzia. Non si pensi che 'tanto c’è tempo' perché è il contrario. Quest’opera comprende anche un dragaggio. Già da circa 7 anni non si riesce a portare a termine il dragaggio del porto, come si pensa di terminare quest’opera in tempo se non si è stati capaci di risolvere il problema più ampio del basso pescaggio fino ad ora? Ad oggi si sarebbe dovuto già partire con i lavori visti i tempi stretti per questo genere di intervento”, sottolinea Luciano.

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“Ci sono poi 4.8 milioni di euro sempre Pnrr ma in capo al commissario Zes che dovrebbero servire alla realizzare di un collegamento, cosiddetto 'ultimo miglio' della ferrovia sulla banchina Nord. Le voci che corrono ultimamente sulla presunta irrealizzabilità, sotto il profilo tecnico e dei vincoli di sicurezza, sono davvero allarmanti. Sarebbe grave se, come pare, il progetto di massima non avrebbe tenuto conto delle reali condizioni attuali perché serve un’opera che porta benefici, come può essere un collegamento diretto alla rete ferroviaria, ma a condizione che ciò non rischi di bloccare le attività pre-esistenti. Anche in questo caso auspichiamo di essere smentiti con dati di fatto e chiediamo al professor Miccio, commissario della Zes Abruzzo, al quale va la nostra rinnovata stima, di chiarire pubblicamente come stanno le cose. Se fosse stato avallato un progetto irrealizzabile starebbe tutta nella gravità della perdita dei fondi. Non sappiamo, tra l’altro, se è possibile o se ci sono i tempi di una modifica del progetto”, ci tiene a sottolineare questa vicenda Luciano.

Restando in ambito fondi Zes anche il completamento della bretella che collega l’autostrada al porto di Ortona. Un’opera anche questa da anni incompiuta a causa di un “contenzioso” – risolto circa un mese fa - tra la ditta esecutrice e la Provincia. Il commissario ha a disposizione 2 milioni di fondi Pnrr, per un‘opera praticamente finita che, speriamo, veda finalmente la luce dopo anni di vana attesa. Vi sono, infine, 30 milioni di euro per l’approfondimento dei fondali del molo nord, banchina di riva e riva nuova. Risorse non legate al Pnrr ma fondi del Dm Porti. Questi investimenti pubblici garantirebbero la realizzazione e l’adeguamento complessivo della banchina di riva, sommandosi ai 13 già citati, permettendo il raddoppio dei traffici del porto, con conseguenze positive per tutta l’economia abruzzese. Qui non ci sono scadenze formali ma il problema è che se l’impegno profuso dalla Regione e della AdSP è quello dimostrato fino ad ora, dragaggio docet, questi fondi rischiano di essere mere assegnazioni ministeriali che non vedranno nessuna realizzazione, solo annunci elettorali e propaganda”, dice con preoccupazione Luciano.

“Osserviamo, quindi, una sorta di punteggio calcistico: 4 a 0. Quattro anni di annunci della giunta Marsilio sulle opere del porto di Ortona e zero opere appaltate, finora. Una situazione che mette a rischio non solo le imprese portuali ma tutta l’imprenditoria abruzzese, in primis, le aziende nelle aree Zes. Una situazione che fotografa la scarsa capacità - della Regione Abruzzo e del presidente Marsilio – di incidere sulle tante risorse assegnate al Pnrr, alla Zes e ad altri fondi nazionali che devono rappresentare una svolta per la logistica regionale, ma che ad oggi rischiano di essere persi. Azione fa il tifo affinché il punteggio non si trasformi in un 5 a 0, anche se, purtroppo, le premesse ci sono tutte. Avere a disposizione tanti soldi per il porto di Ortona e non trasformarli in opere sarebbe un fallimento nei fatti, che nessun annuncio giornalistico potrebbe mai cancellare. Un porto lasciato colpevolmente all’abbandono da troppo tempo. Qualora questi fondi non fossero spesi, o spesi male, le responsabilità della giunta e del presidente Marsilio saranno chiare ed evidenti”, dichiara Raffaele Bonanni, membro della segreteria nazionale di Azione.

“Nei prossimi giorni predisporremmo un’interrogazione parlamentare per far chiarezza su queste vicende al fine di non lasciar nulla al caso, ma soprattutto di garantire all’Abruzzo la spesa di queste risorse e le opere che ne conseguono. Tutte infrastrutture fondamentali per l’economia della nostra Regione”, interviene l’onorevole Giulio Sottanelli di Azione.

“Noi vogliamo scongiurare questo fallimento e siamo pronti a fare la nostra parte, in primis, mettendo in evidenza quello che sta accadendo. Monitoreremo passo passo l’evoluzione della situazione collaborando con chiunque abbia a cuore davvero lo sviluppo dell’Abruzzo”, conclude Luciano.

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