"Famiglie spezzate" a Gissi il 19 maggio
Anche quest'anno l'Associazione Culturale Giovanile 'Liberi Tutti' di Gissi metterà in scena un'opera teatrale inedita: il tema centrale sarà la Prima Guerra Mondiale in occasione della ricorrenza del centenario dell'ingresso in guerra dell'Italia. La piece si chiama "Famiglie spezzate" e sarà rappresentata il 19 maggio in piazza De Gasperi alle ore 21.
L’attività teatrale offre straordinari materiali, strumenti, contenuti e metodologie di lavoro che vanno ad inserirsi nelle attività sociali con risultati decisamente positivi, permettendo così di impostare con un taglio totalmente nuovo il rapporto educativo con i giovani e il confronto tra diverse generazioni.
Il laboratorio ha come obiettivo la maturazione dell’attenzione all’arte teatrale e la finalità di favorire attitudini espressive e relazionali.Con le attività del laboratorio si acquisterà la padronanza del corpo e di un linguaggio chiaro e preciso; si ricercheranno nuove forme di linguaggio e di espressione per la comunicazione; si stimolerà la creatività; si potenzierà la memoria; si avvierà l’analisi della realtà interiore; si svilupperà la spontaneità; si acquisteranno dei contenuti e approfonditi dei ruoli sociali; si rafforzerà il senso di appartenenza a una comunità.
L’opera, un testo drammatizzato, è stata scritta dai giovani gissani Cristiano Delle Rose e Lorenzo Marisi, con la collaborazione della prof.ssa Ivana Nanni e del collezionista Arturo Di Martino che, ispirandosi a tradizioni popolari e a fonti storiche locali e nazionali, hanno elaborato un racconto verosimile ambientato a Gissi e dintorni nel periodo che va dal 1915 al 1918 anni in cui l'attenzione generale del Paese era appunto la "Grande Guerra".
Sul palco sarà raccontata l'angoscia delle famiglie spezzate da un'imminente chiamata alle armi degli uomini. Un ruolo fondamentale verrà data alla corrispondenza. Scrivere per i soldati risponde anche al bisogno individuale di definire la propria condizione in una vicenda che si presenta, anche agli occhi dei più semplici, come una svolta di portata mondiale. Direttamente collegata alla scrittura troveremo la figura dell'analfabeta, costretto molte volte a farsi mantenere la propria corrispondenza da qualcuno che ne fosse capace, come ad esempio il parroco del paese.