Il Comune di Paglieta ospita la mostra pittorica di Alessandra D'Ortona
Nell’ambito del ricco calendario di eventi delle festività natalizie a Paglieta, l’amministrazione comunale, la biblioteca comunale e il Museo delle tradizioni popolari “Nelli-Polsoni” presentano il vernissage “The Multitudes”, mostra d’arte contemporanea di Alessandra D’Ortona, che vive ed opera nella sua Paglieta.
La collezione delle opere d’arte della pittrice sarà inaugurata il 17 dicembre prossimo e resterà visitabile fino al 30 dicembre, dalle ore 9-12 e dalle 15-19, nella sala polivalente Sandro Pertini, in via Martelli Di Matteo. Il 17 dicembre, giorno dell’apertura della mostra, interverranno il sindaco Ernesto Graziani, la professoressa Esmeralda Pagano, presidente del Museo delle tradizioni popolari “Nelli-Polsoni”, Nicola Ranieri, scrittore e critico cinematografico e di arte pittorica, Rita Bartolucci, docente di materie letterarie, scrittrice e poetessa, Beniamino Cardines, fondatore di Ap/ArteProssima pinacoteca d’arte contemporanea, scrittore candidato “Autore dell’anno 2022-2023” Lfa Publisher Italia-Spagna ed Emiliana Petti, poetessa e scrittrice.
Alessandra D’Ortona, per descrivere la sua arte, fa riferimento alla nota critica dello scrittore Beniamino Cardines: «Sono una pittrice che cerca. Un’artista che ha bisogno di comunicare perché da qualche parte ha trovato qualcosa o piuttosto, ha visto qualcosa. Quel qualcosa che solo l’arte può dire. In questo senso i miei quadri sono investigativi del sociale, frutto di un cercare ciò che è sepolto. Ricerca paziente di chi ha l’amore per le tracce manche quando non sono così evidenti, facili. Anzi difficili e scomode. Osservo le forme della mia pittura, da lontano e da vicino, cercando e scoprendo i soggetti tra i gesti, tra le forme, tra le fusioni cromatiche. E trovo volti, corpi, figure, noi tutti. Nessuno resterà mai visto. Nessuno è dimenticato nell’anonimato periferico o tutti i dimenticati presenti. I miei quadri sembrano pezzi di muro, graffiti metropolitani, segni e movimenti che richiamano in parte Keith Haring».