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Economia

Anche in Abruzzo scioperano i lavoratori del gruppo Enel

Venerdì 22 lo scopero di 8 ore. I sindacati: “Basta profitti finanziari sulla pelle dei cittadini e dipendenti”

Anche in Abruzzo scioperano i lavoratori del gruppo Enel: domani, venerdì 22 marzo, sono in programma 8 ore di sciopero (in aggiunta a un calendario di fermo delle centrali di produzione termica che si è sviluppata, a turno, dall’8 al 22 marzo). La nuova calendarizzazione per l’ Abruzzo si è resa necessaria per la concomitanza con le elezioni politiche regionali del 10 marzo.

“La vertenza con Enel – sottolineano i responsabili del settore elettrico di Filctem-Cgil Giovanni Sulpizi, Flaei-Cisl Luciano Lanci e Uiltec-Uil Debora Del Fiacco -  non riguarda aumenti salariali o miglioramenti economici a qualsiasi titolo, ma afferisce allo scenario futuro prospettato dal nuovo management aziendale di massimo livello, tutto focalizzato ed indirizzato verso una vision di soli profitti finanziari. L’Azienda, infatti, vuole esternalizzare attività elettriche distintive ed esclusive,  come le manovre d’esercizio, ad imprese appaltatrici con possibili rischi di ricadute sulla sicurezza del lavoro e probabili aumenti degli incidenti da elettrocuzione; modificare l’orario di lavoro senza un adeguato piano di assunzioni; modificare unilateralmente le regole dello smart working; ridurre drasticamente le assunzioni di personale disattendendo gli impegni assunti per il reintegro degli organici”.

Inoltre, come spiegano ancora i sindacati, “nel piano industriale di Enel riferito ai prossimi tre anni, sono annunciate riduzioni degli investimenti per le fonti rinnovabili da 5,5 a 2,9 miliardi di euro, non c’ traccia degli investimenti nel settore idroelettrico e nella geotermia, c’ un generico impegno per la realizzazione d’impianti fotovoltaici e sistemi d’accumulo”.
Cgil, Cisl e Uil ricordano anche che l’Abruzzo, nelle varie e continue ristrutturazioni aziendali, ha già pagato tanto in termini di occupazione; da circa 1500 dipendenti a circa di 650, “con presidi territoriali e centri decisionali presenti in forma minimale con piccoli gruppi di lavoratori dislocati sul territorio, con potere decisionale accentrato in altre sedi. Grande è la preoccupazione che l’azienda possa scomparire del tutto dal territorio abruzzese. Una delle mission più rilevanti di Enel – concludono - è di erogare un servizio di pubblica utilità ai cittadini ed alle imprese fornendo energia di qualità in tutto il territorio nazionale. Enel, con e-distribuzione, vive anche grazie ad una concessione dello Stato ed ha costi riconosciuti per le attività regolate. Vive, attraverso un servizio remunerato dalle bollette degli italiani e perciò contrasteremo, in tutti i modi possibili, questa azione a sfavore del sistema Paese, delle imprese, dei cittadini e dei lavoratori”.
 

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