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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Rincari bollette, Ascom e Imprese Italia: "Le imprese stanno morendo, pronti alla disobbedienza civile"

I presidenti delle associazioni intervengono sulle gravi problematiche legate alla crisi energetica delle imprese italiane

"L'Ascom, anche in Abruzzo, è pronta alla disobbedienza civile per affrontare i rincari energetici e con lei lo è anche la confederazione Imprese Italia". A dirlo sono il presidente regionale dell'Ascom Angelo Allegrino e il segretario di Imprese Italia Carlos A. Sorrentino che si sono incontrati ieri proprio per confrontarsi sulle gravi problematiche legate alla crisi energetica delle imprese italiane, mettendo sul tavolo le proposte pervenute da docenti del mondo accademico ed esperti d’impresa.

La confederazione Imprese Italia ha denunciato un aumento del 450% dei costi dell’energia, chiedendo azioni comuni ai professionisti e a tutte le sigle d’impresa per affrontare con la dovuta attenzione l’attuale situazione di criticità che le aziende stanno vivendo. “La confederazione punta a divenire un’organizzazione nazionale di riferimento per le imprese italiane, consapevole che la politica e agli attuali decisori politici sono lontani dal mondo delle imprese perché lontani dalla quotidianità di un imprenditore – dichiara Sorrentino -. Tra le tematiche più urgenti da affrontare abbiamo l’attuale problema del gas che è divenuto un problema di speculazione finanziaria e bisogna puntare a far comprendere a tutti le dinamiche attuali che vanno oltre l’emergenza economica creatasi dall’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina. Siamo pronti ad intraprendere un’azione di disobbedienza civile chiedendo a tutte le imprese di pagare una cifra precisa per il gas e non divenire vittime degli attuali giochini finanziari che distruggono le famiglie e l’occupazione. Su tale azione stiamo raccogliendo l’adesione delle altre realtà d’impresa nazionali”.

Parlando dell'ingresso nelle società energetiche, strategiche per l’Italia, dei grandi fondi speculativi finanziari aggiunge Allegrino: “leggiamo in alcuni programmi di forze politiche l’idea di un 'tetto' nazionale del prezzo del gas. Mi permetto di dire che non è realizzabile a meno che lo Stato non paghi la differenza con il prezzo reale, che significherebbe un esborso colossale ai valori attuali. Il prezzo del gas è infatti definito, purtroppo, su quello più alto e a quel livello viene venduto da tutti i venditori sia russi sia algerini sia mozambicani o di qualsiasi altra parte del Pianeta”, ha ribadito il segretario generale ricordando che i prezzi del gas sono definiti alla borsa di Amsterdam "che produce una colossale montagna di scommesse a fronte di un limitatissimo volume di scambi, una distorsione che continuerà a creare problemi finché non si procederà ad una de-finanziarizzazione dell’energia”.

Allegrino sottolinea quindi l’importanza di “fare cartello comune per superare l’attuale zona rossa che le imprese stanno vivendo, una situazione che a breve sarà senza via di uscita. Dobbiamo chiedere una sospensione della tassazione per i prodotti energetici come già avvenuto durante l’emergenza sanitaria. Le nostre imprese accanto alla crisi energetica continuano a vivere anche quella dei rifornimenti, della logistica, dei processori e la situazione post emergenza sanitaria continua ad essere drammatica. Con la nuova crisi energetica – incalza - stiamo raggiungendo davvero un punto di non ritorno e a causa dei costi i processi di internazionalizzazione vivono delle difficoltà, mentre fioriscono le delocalizzazioni che portano altrove la ricchezza italiana”.

“Oggi anche dall’Abruzzo – conclude Sorrentino -, la confederazione Imprese Italia ed Ascom, lancia all’unione tra le associazioni datoriali, i sindacati e gli ordini professionali un monito allo Stato e alla politica. Le aziende stanno morendo e con loro anche gli stipendi dei dipendenti e i risparmi di milioni di famiglie. Fermate subito questo disastro”.

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