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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Cala il numero delle imprese in provincia di Chieti: unica eccezione è il settore turistico

Il presidente della Camera di Commercio Strever invita a "pianificare una strategia per la costruzione di una ospitalità diffusa di qualità, capace di accogliere il numero crescente di turisti che arrivano in Abruzzo"

Imprese in calo, in provincia di Chieti, in quasi tutti i settori. L'unica eccezione è il turismo, che fa registrare una crescita dell'1,4%. Sono alcuni dei dati, aggiornati al 31 dicembre 2023, pubblicati da Infocamere - Movimprese, relativi alla movimentazione anagrafica ricavata dal Registro delle imprese delle Camere di Commercio.

Come detto, sono molti i saldi negativi che riguardano un po' tutti i settori nelle province di Chieti e Pescara: dall’agricoltura alle attività manifatturiere, dalle costruzioni al commercio, passando per i trasporti. Le uniche attività in positivo, in termini di nati-mortalità delle imprese, secondo l’analisi statistica condotta da Movimprese per conto di Unioncamere, sono quelle relative alle attività professionali, cioè che prestano servizi di sostegno alle imprese, e quelle rientranti tra le imprese non classificate, riguardanti “altre attività di servizi per la persona e le imprese” (riferimento codice Ateco 2007).

Un altro dato positivo si registra con il numero delle imprese che a Chieti si occupano di alloggio e ristorazione, in crescita dell'1,4% rispetto al 2022, confermando il ruolo strategico assunto dal turismo per l’economia del territorio.

Guardando i dati nel dettaglio, le imprese totali registrate nelle province di Chieti e Pescara sono 80.447. In particolare, nel Chietino risultano 43.894 (erano 44.095 al 30 settembre 2023), di cui 38.334 attive; 36.553 in quella di Pescara (erano 36.836 nel secondo trimestre 2023) di cui 30.454 attive, che corrispondono insieme al 55,3% delle complessive 148.232 imprese abruzzesi (erano 148.232 alla fine di settembre 2023), di cui 123.773 attive.

Considerando i settori di attività economica, sono sempre le imprese del settore commercio a confermare il primato che, in Abruzzo, continuano a rappresentare il comparto più consistente (32.454 unità, 22,3% sul totale, erano 33.694 nel 2022), con prevalenza nella provincia di Pescara con 9.714 unità (29,9% del totale regionale, erano 10.010 l’anno precedente) mentre a Chieti risultano 8.842 unità (27,2% rispetto al totale abruzzese, erano 8.955 nel 2022).

L’industria delle costruzioni continua a spiccare come settore trainante con 19.151 imprese in Abruzzo (erano 19.528 nel 2022, con -1,9%% in conseguenza di 377 ditte in meno rispetto all’anno precedente), delle quali il 25,8% (pari a 4.950 unità con 17 unità in meno rispetto al 2022) a Chieti, e il 22,6% (pari a 4.410 ditte e 13 imprese in meno rispetto al 2022) a Pescara.

Le attività manifatturiere sono svolte, a livello regionale, da 12.754 imprese (delle quali 3.723 a Chieti e 2.847 a Pescara) pari all’ 8,77 del totale abruzzese (Chieti: 8,5% con - 42 ditte rispetto al 22; Pescara: 7,8% con - 63 imprese rispetto al 2022), rilevandosi ancora un decremento percentuale dell’ordine del -3,1% a livello regionale, del -1,1% per la provincia di Chieti e del -2,2% per la provincia di Pescara.

Nel corso del 2023, pure l’industria in senso stretto ha fatto registrare, rispetto allo stesso periodo del 2022, un calo delle imprese a livello regionale (-3,0% con - 413 ditte), con un andamento meno severo a Chieti (-1,0% con una diminuzione di 39 ditte) e invece più in linea a Pescara (-2,0% con 62 ditte in meno).

Il comparto delle imprese che si occupano dell’alloggio e ristorazione conferma, invece, il proprio ruolo strategico (in Abruzzo 11.596 di cui 2.668 a Pescara e 3.029 a Chieti) costituendo circa l’8% del totale (7,3% a Pescara e 6,9% a Chieti), dovendosi comunque segnalare un lieve decremento in consistenza (-1,5% con una riduzione di 174 ditte) sia in Abruzzo, che a Pescara (-1,4% con 38 ditte in meno), mentre un aumento a Chieti (+1,4% con 42 ditte in più).

L’Abruzzo, lo confermano anche i dati Isnart (Istituto nazionale per le ricerche turistiche), risulta essere in perfetta sintonia con i nuovi fabbisogni, in particolare quelli legati alla natura e a vivere una esperienza totalizzante con essa, data da sport all’aria aperta, una ricca varietà di cibo, escursioni e tanto altro ancora.

Sempre la ricerca diffusa di recente dall’Istituto, rivela che la regione si sta distinguendo, in maniera più che positiva, per la qualità dell’accoglienza da parte delle comunità locali che, a differenza di quanto sta accadendo in altri territori, come per esempio il Gargano, hanno deciso di rimanere e investire.

Le iniziative strategiche su cui la Camera di commercio Chieti Pescara sta investendo saranno oggetto di una presentazione, in programma al padiglione Abruzzo alla Borsa internazionale del turismo di Milano, domenica mattina. Tra queste, oltre al proseguimento delle iniziative sulla Costa dei Trabocchi, con la costruzione di un marchio di qualità per distinguere le strutture ricettive e di accoglienza, in questo anno, caratterizzato dal Turismo delle radici, "la Camera porterà avanti – dichiara il presidente Gennaro Strever - iniziative in grado di attrarre gli oriundi italiani all’estero (ben 80 milioni, di cui 8 milioni viaggiatori abituali e alto spendenti). Occorre, adesso – conclude - pianificare una strategia per la costruzione di una ospitalità diffusa di qualità, capace di accogliere il numero crescente di turisti che arrivano in Abruzzo".

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