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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca San Giovanni Teatino

Fingono di organizzare un funerale, ma il morto non c'è e vogliono solo spillare soldi: denunciati in tre

Chiamano le pompe funebri e costringono la titolare a compiere alcune operazioni con il bancomat per ricevere l'acconto: in realtà è un versamento di 2mila euro a sua insaputa

Hanno ideato addirittura un falso funerale, per cercare di spillare soldi all'ignara titolare di una impresa di pompe funebri. La vittima, purtroppo, è caduta nel tranello, ma si è rivolta ai carabinieri, che nel giro di qualche settimana hanno ricostruito la vicenda e denunciato i responsabili.

Nei guai sono finiti un uomo di 50 anni di Sambuceto, una donna di 30 anni di Montesilvano e un 25enne campano, che ora devono rispondere di truffa alla procura di Chieti. 

Tutto inizia a metà febbraio, quando arriva una telefonata a un'impresa funebre del teatino. Dall'altro lato del telefono c'è una donna, che spiega di avere la mamma in fin di vita e che, a breve, dovrà organizzare il funerale. Fornisce tutte le informazioni necessarie e si accorda con la proprietaria per dare un acconto di 2mila euro. 

Ma subito arriva un intoppo. La presunta cliente prospetta alcune difficoltà di pagamento tramite bonifico perché il fratello, che dovrà contribuire alla spesa, è un “cattivo pagatore”, dunque necessariamente deve anticipare la somma tramite la ricarica di una carta prepagata.

Per fare ciò, invita l’impresaria a recarsi con la propria carta bancomat alla più vicina agenzia e a digitare alcuni codici che poi le serviranno per la stampa di un vaglia di accredito, da presentare successivamente all’interno dell’istituto di credito per l’immediato ritiro del denaro contante.

Purtroppo, però, i quattro codici in realtà sono seriali di carte prepagate sulle quali la vittima, senza accrogersene, versa circa 2.000 euro. Quando l'impresaria si accorge di essere stata truffata, ormai, è troppo tardi. A quel punto non le rimane che andare dai carabinieri a denunciare l’accaduto.

I militari, risalendo agli intestatari delle carte e concludendo altri accertamenti, riescono a denunciare tre persone già note alle forze dell'ordine per reati simili.

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