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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Miglianico

Convalida di arresto per l'omicida di Eliana Caratella, Di Loreto (Centro antiviolenza): "Non sottovalutare i segnali"

La pubblico ministero Marika Ponziani contesta l'omicidio volontario. Sulla vicenda interviene la presidente della cooperativa Alpha

Si è tenuto questa mattina in videoconferenza l'interrogatorio di convalida dell'arresto di Giovanni Carbone, l'uomo di 39 anni, di origini pugliesi, accusato di aver ucciso con un colpo di pistola al volto la compagna Eliana Maiori Caratella, 41.

La pubblico ministero Marika Ponziani contesta l'omicidio volontario e l'aggravante di aver, al fine di commettere il delitto, detenuto e portato illegalmente una pistola di marca Beretta calibro 9 per 21, e la ricettazione dell'arma, provento di furto.

Sulla vicenda la presidente della cooperativa Alpha, Maria Laura Di Loreto racconta di sentirsi sconvolta. "La povera Eliana non era seguita da noi – spiega Di Loreto – probabilmente non ha neanche fatto in tempo a rivolgersi a un centro antiviolenza. Purtroppo capitano questi fatti terrificanti che spesso la vittima non può neanche lontanamente immaginare. Spesso purtroppo sono situazioni molto diffuse e in questo caso colpisce ancora di più l’efferatezza del gesto, un colpo di pistola in pieno volto. Probabilmente dei segnali erano stati lanciati ma il problema della violenza è proprio questo, sottovalutare la situazione di allarme".

"Una tragedia che si poteva evitare. Alle donne dico di rivolgersi al centro antiviolenza anche se hanno dei semplici dubbi. Un marito che si altera spesso. È possibile cogliere segnali e muoversi preventivamente prima di arrivare a questo. In una relazione come questa, iniziata da meno di un anno fa pensare a un uomo molto violento. A volte le donne hanno paura a rivolgersi a noi perchè pensano che il centro possa fare denunce al loro posto. Ma non è così, noi lavoriamo sulla consapevolezza. Poi sta a loro rivolgersi alle autorità".

Lavoro di prevenzione, anche nelle scuole. "Questi uomini in molti casi non sono persone incapaci di intendere e di volere o che hanno subito traumi ma non sanno gestire la rabbia. E si passa dallo schiaffo alla pistola, tra l'altro nella situazione speicifica detenuta illegalmente. Noi di storie di uomini che non accettano la fine delle relazioni ne abbiamo 4-5 al giorno. Il modus operandi è sempre lo stesso che sappiamo prima che agiscano cosa faranno a seconda delle storie che hanno. A volte basta una telefonata per avere informazioni, cogliere segnali e iniziare a ragionare in maniera diversa. Può salvare vita". 

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