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Cronaca

A Chieti è vietato morire: non ci sono più loculi vuoti nel cimitero

Il Comune invita chi non è in regola con le concessioni a provvedere entro 7 giorni: altrimenti le salme verranno sistemate in uno dei due campi comuni

Emergenza loculi al cimitero di Chieti: attualmente, in città, sono disponibili soltanto due posti per tumulare le salme, oltre a 3 temporanei nelle 4 celle frigorifere esistenti. Il che si traduce in un’emergenza seria, considerato che il tasso di mortalità cittadino è del 10 per mille, ossia 500 decessi l’anno. Una media di oltre uno al giorno, che già domani potrebbe far ritrovare il Comune nell’impossibilità di procedere con le tumulazioni. E l’ente lancia uno spiacevole ma necessario aut aut a chi non è in regola con i pagamenti: o si provvede entro 7 giorni, o le salme verranno posizionate nel campo comune.

Un dato allarmante, per quanto l’argomento sia forse poco popolare e piacevole, diffuso questa mattina (giovedì 11 febbraio) in conferenza stampa dall’assessore Raffaele Di Felice, affiancato dalla dipendente comunale Maria Luisa D’Onofrio, “memoria storica” del campo santo teatino. 

Ma come si è giunti a questa vera emergenza? L’estate scorsa, il Comune ha riscontrato l’esistenza di 150 situazioni non regolari, ovvero concessioni provvisorie, fino ad un massimo di quattro anni, che però si erano prolungate fino a sfiorare, in alcuni casi, il trentennio. Così, il 9 settembre l’ente ha diffuso un avviso pubblico per chiedere ai parenti di sanare la situazione, acquistando la concessione, o di portare via la salma. Solo 13 famiglie, però, si sono attenute alle indicazioni entro i 60 giorni concessi. “E oggi - lancia l’allarme Di Felice - c’è una grossa criticità”. Non solo per il danno erariale, visto che i mancati introiti nelle casse comunali, che ammontano a circa 250mila euro, visto che le concessioni di quei 150 loculi sono state pagate solo per i primi 4 anni, ma anche per la carenza di spazio che rende la perdita di un proprio caro una vicenda ancora più pesante per la ricerca di un posto in cui lasciarlo riposare. 

Nel mese di novembre, su ognuna delle 137 tombe ancora non in regola, sono stati posizionati avvisi personalizzati, con lo stesso avviso. “Ma ad oggi - prosegue l’assessore- questo non è avvenuto”. Ecco perché, ora, c’è urgenza di provvedere a creare nuovi spazi per i defunti: “Le famiglie che non sono in regola dopo aver ottenuto la concessione provvisoria per soli 4 anni, sono invitate a provvedere entro un massimo di 7 giorni. Se questo non avverrà, inizieremo con il ricovero nel campo comune”. “L’informativa - spiega D’Onofrio - è stata capillare e i familiari devono provvedere”. 

NUOVI LOCULI. Per fronteggiare l’emergenza, in realtà, è in corso la costruzione di 212 nuovi loculi, che però non sarà terminata prima della fine di marzo. “E per due mesi - spiega Di Felice - saremo in totale emergenza”. Anche perché le salme possono essere ospitate in obitorio per un massimo di 5 giorni, utile magari a trovare un posto per tumularlo. E nel cimitero di Chieti ci sono solo 4 celle frigorifere, una delle quali è occupata da oltre un anno perché la procura non consente di procedere alla tumulazione di quella salma. 

E dire che il cimitero di Sant’Anna, con i suoi quasi 24 ettari, è il più grande d’Abruzzo, visto che ospita 90mila salme e 5.677 loculi, una sala autoptica e due campi comuni. Vi lavorano 250 imprese funebri, ovviamente non solo teatine.

IL NUOVO CIMITERO. Una soluzione a breve non potrà arrivare neppure dal progetto del cimitero nuovo, a Santa Filomena. La gara d’appalto è stata vinta da un’Ati, che ha già ottenuto l’approvazione del progetto preliminare, aspetta di replicare ad alcune osservazioni su quello definitivo. Successivamente, ci sarà la fase di preparazione di quello esecutivo. “I lavori - spiega l’assessore - non inizieranno prima di un periodo minimo di 7 mesi. E l’intervento è diviso in lotti: i lavori del primo hanno una durata prevista di almeno tre anni”. A voler essere ottimisti, quindi le porte del nuovo campo santo non si apriranno prima del 2020.

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