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Cronaca

Discarica Bussi, la relazione shock: l'acqua avvelenata bevuta fino al 2007

Settecentomila persone, mai informate adeguatamente circa la presenza di sostanze tossiche nell'acqua di rubinetto, sarebbero a rischio. Il presidente del Wwf Di Tizio: "Attualmente non ci sono problemi per l'acqua che beviamo, ma bisogna stare attenti"

E' una relazione shock quella depositata dall'Istituto Superiore di Sanità durante il processo di Bussi in Corte d’Assise a Chieti e resa pubblica oggi, in merito ai rischi per la popolazione derivanti dalle acque contaminate dalla discarica di Bussi.

In un passaggio si ribadisce che “l’acqua contaminata è stata distribuita in un vasto territorio e a circa 700 mila persone senza controllo e persino a ospedali e scuole” e che “la qualità dell'acqua è stata indiscutibilmente significativamente e persistentemente compromessa”.

"L'acqua contaminata erogata dall'acquedotto della Val Pescara è stata bevuta in tutti in comuni della vallata, compresi due capoluoghi di provincia, Chieti e Pescara, fino al 2007, anno in cui, grazie alle denunce del Wwf, i pozzi Sant'Angelo sono stati chiusi. Non sappiamo bene quando è cominciato il tutto, ma per anni gli abitanti hanno bevuto acqua contaminata" è quanto afferma oggi il presidente del Wwf Abruzzo, Luciano Di Tizio. "Quindi il problema - riprende - è l’acqua che abbiamo inconsapevolmente bevuto allora, non quella che gli acquedotti ci forniscono oggi. Resta da accertare se questo abbia comportato danni per la salute della popolazione, in particolare per le fasce a rischio: chiediamo da anni una indagine epidemiologica in tutta la vallata, per ora purtroppo invano".

Per il Forum abruzzese dei Movimenti per l'Acqua, che col Wwf diede il via alle indagini della forestale sulla megadiscarica di Bussi, ora le priorità sono la bonifica, i processi e l'indagine epidemiologica.

"Dopo il 2007 - ricorda il presidente Di Tizio - hanno scavato nuovi pozzi a San Rocco, a valle della zona contaminata. Attualmente e per il momento la situazione è tranquilla e non ci sono problemi per l'acqua che beviamo, ma bisogna stare attenti e vigili perchè quella zona è molto delicata".

Il processo sulla megadiscarica dei veleni, va avanti a Chieti.

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