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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Atti intimidatori contro amministratori e danni ai beni comunali, 14 casi in provincia di Chieti

In calo nel 2022, secondo i dati del Csel, i Comuni italiani i cui amministratori hanno subito atti intimidatori o il cui patrimonio sia stato danneggiato. La provincia teatina rientra tra quelle con il numero di reati maggiore

Sono stati 402 nel 2022, in calo rispetto all'anno precedente, i comuni i cui amministratori abbiano subìto atti intimidatori - diretti a loro stessi, ai propri familiari o a beni di loro proprietà - o il cui patrimonio sia stato oggetto di episodi di danneggiamento.

Oltre la metà dei comuni è concentrata nel sud del Paese. Gli episodi censiti sono stati 572. Quella di Napoli è la provincia nel quale ne sono stati registrati di più: 53 contro una media di 6,8. L’unica regione che non risulta essere stata interessata dal fenomeno è la Valle d’Aosta. Sono alcuni dei dati che emergono dall’elaborazione operata per l'Adnkronos dal Centro studi enti locali su dati del ministero dell’Interno.

Tra le province in cui sono stati commessi reati in misura maggiore c'è anche quella di Chieti con 14 episodi. Tra questi il caso del sindaco di Rapino, Rocco Micucci che, già sottoposto a una misura di sorveglianza, ha ricevuto recentemente nuove minacce.

"Un numero ancora troppo alto e che non deve essere in alcun modo sottovalutato", osserva il Csel ma la buona notizia è che c’è stato un significativo calo (-16%) rispetto all’anno precedente. Nel 2021 infatti erano stati censiti ben 680 atti intimidatori ai danni degli amministratori di 443 comuni.

Il calo del numero degli atti intimidatori non è stato uniforme. Ad influenzare fortemente questo andamento sono state le regioni del nord Italia dove questi episodi si sono ridotti del 36% passando da 276 a 176. Un miglioramento, seppure più contenuto, si è registrato anche nelle regioni del centro Italia, passate da 74 a 65 atti intimidatori (-12%).

Sostanzialmente invariata, di contro, la situazione del mezzogiorno dove si è passati da 330 a 331 episodi (+0,3%). L’unica regione italiana dove non sono stati registrati fenomeni di questo tipo è la Valle d’Aosta. A livello provinciale, i territori nei quali sono stati commessi questi reati in misura maggiore sono, nell’ordine: Napoli (53), Crotone (25), Torino (24), Roma e Cosenza (21), Lecce (20), Bari (18), Agrigento (15), Chieti (14), Modena e Nuoro (13).

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