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Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Malattie reumatologiche, la completa remissione è possibile: l’innovazione terapeutica presentata all'università di Chieti

All'auditorium del Rettorato il 2 e il 3 settembre, l'VIII congresso reumatologico "Reumateate" con una sessione sull'incremento della malattia, dovuto anche alla congiuntura Covid

L'università d'Annunzio ospita, il 2 e il 3 settembre, l'VIII congresso reumatologico 'Reumateate'. I lavori inizieranno alle ore 14 di venerdì nell'auditorium del Rettorato e verteranno sull'innovazione terapeutica capace di giungere alla completa remissione delle malattie reumatologiche.

"Se fino a qualche anno fa si poteva lavorare sul miglioramento della qualità di vita ora invece ci sono evidenze di totale remissione, di guarigione completa dei pazienti affetti da malattie reumatologiche con percentuali che superano il 50%" afferma Eleonora Celletti, responsabile del servizio reumatologia del policlinico SS. Annunziata, nonchè responsabile scientifica del congresso.

La dottoressa Celletti sottolinea come “l’innovazione terapeutica e diagnostica presentata nella due giorni a Chieti grazie alle relazioni di esperti nazionali garantisca un ausilio di massima efficacia nel trattamento delle numerose patologie reumatologiche ed in tutte le fasce d’età”.

Esistono più di cento malattie reumatiche diverse, molto differenti fra loro per frequenza e gravità: sono caratterizzate da infiammazione a carico delle articolazioni con coinvolgimento di tutte le strutture che compongono l’apparato locomotore e spesso colpiscono anche gli organi interni. Riconoscere i sintomi e arrivare al più presto a una diagnosi è essenziale per limitare i danni e curare al meglio i malati avvalendosi del supporto di specialisti aggiornati sulle nuove ed efficaci modalità terapeutiche.

All'interno della sessione 'Reuma Young', verrà dato spazio ai giovani medici abruzzesi in una sessione giovanile dedicata all'aumento delle malattie sistemiche dovuto anche alla congiuntura Covid.

"La Reumatologia - sottolineano ancora gli organizzatori - sta infatti vivendo un momento di grande effervescenza a causa della pandemia, i circa sei milioni di italiani che soffrono di malattie reumatologiche, se colpiti dal virus, hanno un esito relativamente più severo rispetto alla popolazione generale, specie in presenza di comorbidità e di una patologia non completamente controllata dai trattamenti. Dalle prime analisi risulta che se un paziente reumatologico viene colpito da Covid-19 presenta un esito relativamente più severo rispetto alla popolazione generale".

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