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Trentuno anni dopo l'emersione della Tangentopoli locale Chieti nuova 3 febbraio mantiene viva la memoria

Nel 1993 il blitz all'alba che decapitò l'allora giunta Buracchio. L'associazione nacque con quel nome perché si comprendesse immediatamente la speranza del giorno dopo

La Tangentopoli teatina emerse quel lontano 2 febbraio 1993, sulla scia degli scandali nazionali e decapitò l’allora giunta Dc del sindaco Andrea Buracchio. Quel giorno furono arrestati assessori e dipendenti comunali, con le accuse di concussione, abuso e falso ideologico in atti di ufficio. Poco dopo toccò al giovane sindaco Buracchio, che finì nel carcere di Madonna del Freddo. A distanza di 31 anni da quei fatti l’associazione Chieti nuova 3 febbraio continua a mantenere viva la memoria invitando la cittadinanza a ricordare, riflettere, agire con uno sguardo sempre attuale. E come ogni anno il manifesto per il “compleanno” dell’associazione, costituitasi all’indomani di quegli arresti del 2 febbraio 1993 che portarono Chieti sotto i riflettori nazionali, è stato affisso lungo corso Marrucino con l’esortazione "a non assistere inerti all’evidente impoverimento della città e a riscoprire invece la passione civile, esercitare la sovranità popolare, rimettere la persona al centro del vivere sociale”.manifesto Chieti nuova 3 febbraio

Chieti nuova 3 febbraio nacque dall’iniziativa di cinque cittadini, fra i quali la professoressa Maria Rosaria Grazioso che tutt’oggi continua ad esserne l’anima. "Dopo una lettera aperta ai concittadini – ricorda quest'ultima - sottoscritta da circa 2.000 persone e che portammo personalmente alle redazioni locali dei quotidiani, allora presenti in città, scoprimmo che  si stava creando un gruppo, composto da partiti di opposizione, sindacati, associazioni. Nella sede della Cgil si costituì il comitato per lo scioglimento del consiglio comunale, all’interno del quale ci demmo il nome di gruppo Liberazione. Nei mesi successivi, il comitato raccolse 12.000 firme. Dopo la conclusione dell’esperienza del comitato e l’indizione di nuove elezioni, decidemmo di dar vita all’associazione denominata Chieti nuova 3 febbraio, perché dal suo nome si comprendesse immediatamente la speranza del giorno dopo”.
 

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