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Serrata a Ortona: i commercianti si fermano contro il caro bollette

Il comitato spontaneo ha sfilato in corteo e si è riunito davanti all'Agenzia delle entrate con le fotocopie delle bollette

Protestano i commercianti a Ortona contro il caro bollette. Ieri mattina in città hanno abbassato le saracinesche e dato vita a un corteo che si è mosso da largo Castello, davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate, ognuno con la fotocopia A3 di una bolletta, poi si è fermato davanti alla cattedrale di San Tommaso dove è stato osservato un minuto di silenzio. Il corteo ha attraversato piazza della Repubblica, corso Vittorio Emanuele, porta Caldari, dove si è svolto un breve sit-in per concludersi davanti agli uffici in cui ci sono gli sportelli della Zecca, la società che eroga energia elettrica a gran parte della città di Ortona.

Oltre 120 i commercianti, riuniti in un comitato spontaneo. "Chiudo perché non ho più energie" lo slogan sullo striscione che ha aperto il corteo. In mano bollette che superano anche i 5.000 euro a fronte di 1.400 pagati in precedenza, per fare un esempio.

“Da tanto tempo non riusciamo più a pagare le bollette – le parole di Franco Musa, organizzatore dell'iniziativa -  le utenze sono diventate impossibili per la loro cifra". 

Nel pomeriggio i commercianti hanno incontrato i cittadini in piazza del Teatro offrendo loro prodotti dei loro negozi. La serrata è proseguita per tutta la giornata.  

“Se si spengono e luci del commercio - dicono - si spegne la città e noi questo non vogliamo che accada. A chi pensa che così facendo abbiamo mandato i clienti a fare la spesa nei centri commerciali diciamo: noi siamo nelle nostre attività tutti i giorni”
   
 

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