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Scioperano i dipendenti pubblici: "Abbiamo pagato il prezzo più alto in termini di contagi"

I sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono maggiore sicurezza sul lavoro, più assunzioni e rinnovo del contratto. Lo sciopero è fissato per mercoledì 9 dicembre

I dipendenti della pubblica amministrazione incrociano le braccia. Le federazioni sindacali del pubblico impiego Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa a proclamare lo sciopero per mercoledì 9 dicembre con la richiesta di cambiare e migliorare la pubblica amministrazione, maggiore sicurezza sul lavoro, più assunzioni e rinnovo del contratto.

Questo le motivazioni riportate dalle sigle abruzzesi:

“Chiediamo al Governo di rinnovare e di riformare la pubblica amministrazione, di stanziare maggiori risorse per valorizzare i dipendenti pubblici che, in questa emergenza sanitaria, hanno pagato il prezzo più alto in termini di contagi e morti nei luoghi di lavoro a causa del Covid. È necessario investire in un settore importante per il sistema Paese e Abruzzo dove sono presenti molte lavoratrici e lavoratori precari con contratti a scadenza, nell’incertezza del loro futuro e delle loro famiglie. Vogliamo garanzie per la sicurezza dei lavoratori pubblici e dei cittadini-utenti, un programma di assunzioni e stabilizzazioni occupazionali volto al rafforzamento strutturale degli organici, adeguati finanziamenti per il rinnovo dei contratti nazionali. I nodi del pubblico impiego si possano affrontare solo con il confronto e non con circolari ministeriali unilaterali. Il lavoro pubblico ha dimostrato, in questa fase pandemica, di essere fondamentale per far ripartire l’economia e contrastare l’emergenza sanitaria con più sicurezza".

L’astensione dal lavoro del 9 dicembre riguarderà i lavoratori della sanità, dell’amministrazione statale e parastatale (ministeri, enti previdenziali, agenzie, esclusa l’istruzione pubblica) e delle funzioni locali.

Nel rispetto delle norme dell’emergenza sanitaria e per ragioni di sicurezza, in Abruzzo si svolgeranno dei presidi davanti alle Prefetture con alcuni rappresentanti delle sigle sindacali. Invece, le lavoratrici e i lavoratori che dovranno garantire i servizi essenziali durante le ore di lavoro applicheranno appositi adesivi sulle divise con la scritta “Non mi fermo ma protesto”.

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