Riapre per la stagione estiva il rifugio Fonte Tarì nel Parco nazionale della Maiella
Cerimonia inaugurale domenica con oltre 120 escursionisti, presentati anche i lavori di ammodernamento: 17 posti letto, più 5 brandine d'emergenza, e la possibilità di escursioni per tutti con la joelette
Ha riaperto per la stagione estiva il rifiugio Fonte Tarì a Lama dei Peligni, a 1540 metri nel Parco nazionale della Maiella. Oltre 120 escursionisti hanno partecipato, domenica, alla cerimonia d’inaugurazione, e al pranzo conviviale che è stata l'occasione per presentare un grande lavoro di ammodernamento, interno ed esterno, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e dell’associazione “Majella Sporting Team”, a cui è stata affidata la gestione sin dal 2012, tramite un finanziamento della Regione Abruzzo.
Presenti per il Comune il consigliere Lucio Laudadio, il presidente dell’associazione Majella Sporting Team Marco Borrelli, il socio e custode del Rifugio Tarì Peppe Ardente, l’architetto e direttore dei lavori Giulio Del Pizzo, il titolare della ditta edile “Albert & Eglantin LLAPUSHI” che ha eseguito i lavori di ristrutturazione, il direttore del Parco Nazionale della Maiella Luciano Di Martino.
Il Rifugio Tarì, con la sua storica e monumentale fontana, riafferma la sua centralità nella rete escursionistica del Parco, attraverso una gestione, anche economicamente, oculata e attiva, vero vanto di tutta la comunità lamese.
L’Ente Parco ha rimarcato come la gestione di questo rifugio sia stato di esempio da parte delle altre comunità a riattivare i loro rifugi; ciò, unitamente alla recente nomina delle prime 16 guide ufficiali del Parco, apre nuove possibilità di sviluppo di un vero turismo sostenibile e destagionalizzato sulla Montagna Madre; le adiacenti Grotte del Cavallone, tra i siti visitabili più importanti del Geoparco, trarranno un sicuro beneficio dal rinnovato rifugio con ben 17 posti letto (più cinque brandine di emergenza).
Inoltre sin dal 2014, i soci dell’Asd Majella Sporting Team hanno lavorato per sviluppare, attraverso l’uso della joelette, tecniche escursionistiche finalizzate all’estensione dei benefici che l’escursionismo garantisce, sia in termini di benessere fisico che di salute mentale, nei confronti degli amici diversamente abili ovvero con difficoltà di deambulazione.
