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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La revisione del Pnrr mette a rischio mezzo miliardo di euro di fondi per i comuni abruzzesi

A dirlo è lo studio di Openpolis che ha esaminato 1.800 progetti: è Chieti la provincia che rischia di perdere l'importo maggiore, 218 milioni. Progetti a rischio nel capoluogo e anche a Lanciano, Vasto, San Salvo, San Giovanni Teatino e Guardiagrele

L'Abruzzo rischiaa di perdere oltre 500 milioni di euro di finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), se dovesse essere approvata dalle istituzioni europee la revisione del piano inoltrata dal governo Meloni. È quanto emerge dall'inchiesta di Openpolis, che ha indagato nel dettaglio gli oltre 1.800 progetti che perderebbero i finanziamenti in caso di revisione del piano.

Ad inizio agosto, infatti, l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha inviato a Bruxelles una proposta di modifica che prevede la revisione di 144 tra investimenti e riforme. La richiesta è adesso in fase di valutazione da parte degli organi comunitari.

Tra gli elementi più “critici” di questa revisione vi è senza dubbio la volontà di eliminare del tutto ben 9 misure, che interessano progetti per importi complessivi pari a 555,4 milioni di euro. Buona parte di questi investimenti era infatti affidata alla diretta gestione degli enti locali e avrebbe avuto quindi un impatto diretto sui territori. Nonostante il governo abbia rassicurato - anche recentemente - sul fatto che questi interventi saranno portati a compimento in qualche modo, sono molti i soggetti (da ultimo la Banca d'Italia) che pongono dubbi su questa possibilità.

Fra gli interventi più importanti e a rischio, c'è la linea ferroviaria Roma-Pescara: una questione che ha già animato non poche polemiche nel dibattito pubblico locale. A livello nazionale, la stragrande maggioranza degli interventi definanziati rientra nella misura dedicata alla resilienza, la valorizzazione e l’efficienza energetica dei comuni. Questa prevede lavori di messa in sicurezza del territorio, di miglioramento dell’illuminazione pubblica e di efficientamento energetico degli edifici. Seguono gli interventi per la rigenerazione urbana, vale a dire per il miglioramento del contesto sociale e ambientale delle aree cittadine, e quelli per migliorare i servizi nelle aree interne. Definanziati anche i cosiddetti piani urbani integrati per la riqualificazione delle periferie e quelli per valorizzare i beni confiscati alle mafie. Tagliati anche gli interventi per la creazione di aree verdi nelle città metropolitane.

Per quanto riguarda l’Abruzzo, i progetti a rischio a causa della venuta meno dei fondi Pnrr sono in totale 1.861. Da notare che molti di questi interventi non prevedevano un finanziamento a totale carico del Pnrr. Le risorse provenienti dal piano infatti ammontano a circa 555,4 milioni ma il valore totale dei progetti è di 629,1 milioni. In alcuni casi, evidentemente, il soggetto attuatore ha contribuito al finanziamento del progetto o attingendo da risorse proprie o attraverso altri fondi pubblici.

A livello provinciale è Chieti il territorio in cui rischiano di saltare i progetti con l’importo totale più consistente (218,1 milioni). Seguono le province di Teramo (192,2), L’Aquila (158,7) e Pescara (114,4). A livello comunale sono sempre le città capoluogo ad essere più penalizzate. Al primo posto troviamo Teramo con 10 progetti a rischio per un valore complessivo di circa 33 milioni di cui 24,8 provenienti dal Pnrr. Seguono Pescara (27 progetti per 28 milioni quasi interamente Pnrr) e Chieti (12 progetti, 20,6 milioni anche in questo caso quasi totalmente provenienti dal piano). Discorso a parte lo merita il capoluogo di regione. Il comune dell'Aquila vedrebbe infatti un taglio di 5 progetti, per importi totali pari a 20,1 milioni di euro, ma di cui solo 340mila di provenienza Pnrr.

Ci sono poi altri 5 comuni che hanno progetti a rischio per un valore complessivo superiore ai 10 milioni. Si tratta di Montesilvano (25 progetti, 15,7 milioni), Martinsicuro (12 progetti, 14 milioni), Roseto degli Abruzzi (9 progetti, 12,9 milioni), Avezzano (17 progetti, 12,3 milioni), e San Salvo (10 progetti, 10,5 milioni). Altri 231 comuni invece hanno progetti a rischio per un importo superiore al milione di euro.

Se invece si considerano solamente i fondi Pnrr che potenzialmente potrebbero venir meno, tra i centri più "colpiti" troviamo Pescara (27,9 milioni), Teramo (24,8), Chieti (20,5), Montesilvano (15,7), Avezzano (9) e Lanciano (8,4). Occorre notare anche che, seppur parlando di cifre più modeste, alcuni comuni prevedono progetti con fonte di finanziamento quasi esclusivamente legata al piano.

Spostando l’analisi sulle altre misure oggetto di definanziamento, in provincia di Chieti troviamo un intervento da 4,1 milioni di euro a San Giovanni Teatino per la realizzazione del secondo lotto di un polo per l’infanzia. Un progetto da 3,7 milioni invece era previsto a Guardiagrele e prevedeva lavori di consolidamento e mitigazione del rischio idrogeologico in diverse frazioni.

Per quanto riguarda la misura legata alla valorizzazione delle aree interne, citiamo 2 progetti del valore totale rispettivamente di 3 e 2,5 milioni di euro. Il primo, nel comune di Lanciano, riguarda il recupero dell’ex calzificio Torrieri per la creazione di una struttura destinata a servizi socio-culturali. L’altro progetto a rischio definanziamento invece si trova a Vasto e consiste in un intervento di ristrutturazione dell’edificio sede del comune.

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