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Gli studenti del Savoia e della Chiarini-De Lollis alla scoperta dello spazio con il progetto dell'Agenzia Spaziale Europea

Quattro "equipaggi", sotto la guida dei docenti, dovranno mettere in campo tutte le loro conoscenze in fisica, matematica, geografia, scienze, inglese e le loro abilità in informatica, comunicazione, capacità di lavorare in gruppo per raggiungere lo scopo del progetto: misurare la velocità a cui viaggia la Base Spaziale Internazionale

Sono partiti anche quest’anno i lavori per il progetto “Esa Astro Pi Mission Space Lab” degli studenti dell'istituto d'istruzione superiore Luigi di Savoia e della scuola secondaria di primo grado Chiarini-De Lollis, dell'istituto comprensivo 1 di Chieti.

In questa nuova edizione, il Savoia si è fatto  promotore dell’iniziativa lanciata dall’Esa (Agenzia Spaziale Europea) e da Raspberry Foundation, rivolta alle ragazze e ai ragazzi fino ai 19 anni d’età per avvicinarli alle discipline Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e al mondo dello Spazio, sempre più vicino a noi e, soprattutto, alle nuove generazioni.

La sfida è quella di utilizzare un computer a bordo della Iss, la base spaziale internazionale, provvisto di fotocamera ad alta definizione, sensori di pressione, umidità, temperatura, luminosità, colore, intensità del campo magnetico, accelerometro e giroscopio e trovare un modo per misurare la velocità a cui viaggia l’avamposto dell’uomo nello Spazio che ha visto ospiti, tra i tanti, i “nostri” Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. 

Inedita la collaborazione tra ragazzi delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado con gli studenti più grandi dell’istituto tecnico e del liceo di Scienze Applicate di Chieti. Una buona opportunità per osservare da vicino il modo di lavorare di una scuola di ordine superiore e, in questo modo, orientarsi per la scelta che presto li attende, ma anche una possibilità di apprendere conoscenze e pratiche dai più grandi.

Allo stesso tempo, per gli studenti del Savoia, il progetto è una buona occasione per poter guidare i più piccoli ed essere per loro un punto di riferimento nell’aiutarli a risolvere i problemi più complessi che incontreranno nel cammino.

Si aggiungono all’”equipaggio” due ingegneri esperti nel campo del processamento delle immagini e di fisica applicata, raggiungibili attraverso mezzi telematici, disponibili a offrire tutta la loro competenza tecnica e supportare i ragazzi in questa impresa… spaziale.

Quattro gli equipaggi che si sono formati sotto la guida dei “mentor”, i docenti Giovanni Cielo, Maria Antonella Proia e Maria Sartorelli, che fino al 19 febbraio 2024 dovranno mettere in campo tutte le loro conoscenze in fisica, matematica, geografia, scienze, inglese e le loro abilità in informatica, comunicazione, capacità di lavorare in gruppo per raggiungere lo scopo del progetto: misurare la velocità a cui viaggia la Base Spaziale Internazionale. Un’incredibile occasione per accrescere le proprie competenze tecnico-scientifiche e trasversali. 

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