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Domenica, 28 Aprile 2024
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Al teatro Fenaroli la premiazione del concorso Lettere d'amore dal carcere, premio letterario riservato ai detenuti

Il concorso ideato nel 2013 e avviato in maniera spontanea, con pochi mezzi a disposizione, ha suscitato grande interesse, tanto che nelle edizioni precedenti ha raccolto oltre 2.000 opere dagli istituti di pena di tutta Italia

Martedì 30 maggio, alle ore 10, al teatro Fenaroli di Lanciano, è in programma la cerimonia di premiazione della decima edizione del concorso Lettere d'amore dal carcere, riservato ai detenuti degli istituti di pena italiani. L'evento è organizzato dalla direzione della casa circondariale di Lanciano e dall'associazione culturale Nuova Gutemberg, con il patrocinio del Comune. 

L'iniziativa mira a valorizzare l’affettività dei detenuti, espressa ancora tramite le lettere cartacee, ormai residuale strumento di espressione e comunicazione nel terzo millennio, a invogliare i detenuti a fare una riflessione rispetto a “soggetti e oggetti d’amore” che li hanno coinvolti affettivamente, sentimentalmente, emotivamente, nel corso della loro esistenza e a suscitare turbolenze emotive soprattutto nell’ampio pubblico che intercetterà l’evento e/o il suo prodotto.

Il concorso ideato nel 2013 e avviato in maniera spontanea, con pochi mezzi a disposizione, ha suscitato nei detenuti un grande interesse, tanto che nelle edizioni precedenti ha raccolto oltre 2.000 opere dagli istituti di pena di tutta Italia.

Nel 2014, il concorso è stato insignito dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della medaglia per alto valore dell’iniziativa e il libro che ne è scaturito è stato presentato al Senato della Repubblica Italiana, all’università d’Annunzio e in tante manifestazioni e festival.

I lavori sono stati valutati da una commissione sinergica di professionisti e i risultati verranno resi noti durante lo spettacolo del 30 maggio. Il premio prevede tre riconoscimenti in denaro, rispettivamente del valore di 300, 200 e 100 euro. 

La manifestazione condotta da Carmine Marino è stata ideata da Tonino Di Toro, ideatore e divulgatore del concorso, con il supporto di Mario Silla, direttore della casa circondariale di Lanciano.

I temi delle lettere che verranno presentate sono ravvisabili nelle motivazioni che la giuria ha addotto per ognuna di esse; di interesse profondo è il tema del suicidio nelle carceri preso in considerazione dalla lettera terza classificata. Nel 2022, sono stati 84 i suicidi registrati in carcere: un problema di cui si è presa coscienza soprattutto grazie all’associazione nazionale “Sbarre di Zucchero”.

La lettera prima classificata arriva dal carcere di Volterra, si intitola "Carissimo amore" ed è firmata da Zorba; la seconda è Daniela Falcone, detenuta del carcere di Reggio Calabria, intitolata "Angelo Mio"; terzo classificato Cosimo Taglio, recluso a Matera, con "Per chi la fa finita...".

"Dal chiuso di una cella - dicono i giudici - si può anche fuggire con la fantasia ogni volta che l’amore illude con la speranza. Soltanto questo sentimento riesce a lenire il dolore, scansare le paure, assecondare il desiderio di una nuova vita, dopo aver riconosciuto lo sbaglio commesso e accettata la sua espiazione. È questo stato di grazia che spinge ad angelicare la donna amata e a tramutare in positivo le negatività in uno scotto consapevole. Così, parole uguali si ritrovano nelle varie lettere a raccontare il tempo da trascorrere in prigione, a immaginare che oltre le grate ci sia un mondo senza recinti ove camminare liberi e tornare nelle case accolti sempre dall’amore di una madre che perdona e da una donna fortemente idealizzata. Con stupore, il linguaggio è appropriato e ci meraviglia per i guizzi arguti, tipici di una consuetudine alla lettura, così che a volte sembra di ritrovare gli incipit di una cultura scolastica. Sono dialoghi a una voce per non impazzire nel silenzio, sono sospensioni di chi è chiuso in una sorta di “bolla”, sono le confessioni degli errori commessi e il desiderio di poter tornare con un colpo di spugna a credere che sia possibile vivere di una semplicità appagante, chinando la testa a chiedere perdono. Ma è impossibile non domandarsi leggendo queste lettere: 'Fuori chi c’è? La vita degli altri si fa carico ancora di chi è recluso? Forse non è più duro, per chi è libero, sopportare il peso del vissuto quotidiano a compiere gli obblighi verso ciò che era e non è più?". Quest’anno nell’ambito della stessa manifestazione, verranno premiati i ragazzi delle scuole superiori di Lanciano che hanno partecipato al concorso:  “Catturiamo le emozioni e liberiamo l’amore".

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