Miasmi a Punta Penna: trent'anni di segnalazioni ma nulla di fatto
La delusione del Coordinamento spontaneo cittadino per la difesa della salute pubblica dopo l'ultimo incontro con amministrazione comunale, Sasi, Arta e industriali
Odori molesti, presunte emissioni e dubbi a Punta Penna dove da trent'anni gli abitanti chiedono le dovute attenzioni sul problema dei miasmi per capire da dove provengono e se siano o meno nocivi per la salute pubblica.
Il Coordinamento spontaneo cittadino per la difesa della salute pubblica si dice deluso dopo l'ultimo incontro con amministrazione comunale di Vasto, Sasi, Arta e industriali (lo scorso 18 maggio nella sala consiliare) che non avrebbe portato nulla di nuovo rispetto ai miasmi e al monitoraggio dell'ariadella zona industriale di Punta Penna.
L'unica novità sarebbe che l'avvio del Nose annunciato dall'Arta: un progetto sperimentale che consentirà ai cittadini di segnalare miasmi sul territorio. “Ma in sala consiliare – riferisce il comitato - è andato in scena un teatrino che ci ha fatto sorridere amaramente, con gli industriali che sostenevano di non avere responsabilità e che, anzi, gli odori arriverebbero dai rifiuti delle palazzine. Oppure, che sarebbero responsabilità del depuratore della Sasi. Salvo poi ascoltare il presidente di Sasi affermare che a seguito di alcuni sopralluoghi i dipendenti della Sasi hanno più volte manifestato malesseri e che è stata da loro anche trovata della polverina gialla sulle macchine proveniente dall'aria”.
Per il coordinamento spontaneo cittadino per la difesa della salute pubblica la risoluzione del problema non è ad oggi una priorità da parte dell'amministrazione comunale.
“Chiediamo da anni uno studio sulla qualità dell'aria a Punta Penna, che è cosa diversa dal monitoraggio costante di competenza dell'Arta. Lo studio, infatti, dovrebbe essere commissionato dal Comune a proprie spese. Si dice costi troppo e non ci sono fondi. Noi a questo punto chiediamo: quanto costa la tutela della salute pubblica? Che sia chiaro, purtroppo non è un rimpallarsi le responsabilità figlio dell'amministrazione a guida Menna perché il problema va avanti da decenni. Dunque non ci stiamo ad essere strumentalizzati sotto questo punto di vista: sono almeno trent'anni che viene sollevato il problema e nessuno si è preso la briga di risolverlo. Noi – assicurano - continueremo a sollevare la questione fin quando non verrà risolta definitivamente”.