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Mensa scolastica a Chieti, l'amministrazione comunale: "Stiamo lavorando perché il servizio riparta"

Pubblicata la determina per procedere all’appalto per l’individuazione del gestore temporaneo. Pompilio (Azione Politica) è critica

Via libera dalla giunta Ferrara alla riattivazione della mensa scolastica. Sul sito del Comune sono pubblicate le determine per procedere all’appalto per l’individuazione del gestore temporaneo, che verrà individuato attraverso la procedura negoziata con la manifestazione di interesse.

“Voglio ringraziare gli uffici perché stanno veramente lavorando sodo a un obiettivo importante per la città, quello di restituire la mensa ai bambini e bambine delle scuole primarie di Chieti – così il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo - . Il Consiglio ha dato il suo via libera, ora si procederà e siamo certi che la refezione si riattiverà al più presto con l’auspicio che possa andare avanti e consentire al Comune, pur in un momento difficile come questo a causa del dissesto, di dare alle famiglie un servizio sensibile, importante, da mantenere”.

“Stiamo correndo perché la procedura abbia tempi strettissimi e scandisca l’affidamento temporaneo – spiegano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore Teresa Giammarino - . La riattivazione è stata resa possibile con l’emendamento approvato dal Consiglio e votato all’unanimità che con una variazione di bilancio ha consentito la copertura in bilancio del servizio. Questa cifra servirà a coprire i primi tre mesi, ma sostanzialmente lo riattiva in attesa dell’individuazione del nuovo gestore e consente alla macchina amministrativa di avere un orizzonte anche più ampio, perché pone in essere le condizioni di portarlo avanti, com’è accaduto in passato. Ci sembra una buona notizia questa: passiamo dall’impossibilità a dare un servizio che riparte, tant’è che il Consiglio si è espresso unanimemente e tutti hanno.

Per tale ragione ritrovare sulla stampa le prevedibili strumentalizzazioni da parte di chi, pur nel marasma causato dal dissesto e dall’impossibilità di assicurare la refezione con la ripartenza delle lezioni, non ha saputo produrre una proposta una, valida a dare risposte alle famiglie, puntualmente strumentalizzate per catturare titoli sui giornali e pose sui social. Non è così che si risolvono i problemi. Noi ci stiamo provando e lo stiamo facendo non solo fra mille evidenti e incontrovertibili difficoltà a causa di danni economici che non abbiamo provocato, ma lo stiamo facendo nella maniera più trasparente e condivisa, insieme sia alle dirigenti scolastiche, sia alle famiglie stesse. Gli uffici hanno il mandato di procedere assicurando tempi sostenibili e una ripartenza il più veloce possibile. Questa è la storia: il lato positivo di tutto ciò è far tornare i bambini a mangiare a scuola cibo che risponda alle caratteristiche di un servizio di qualità, quantità e prezzo equi. Per questo dovremmo remare tutti dalla stessa parte: se la priorità è il bene dei bambini e la ripartenza del servizio”.

Critica la consigliera di Azione Politica, Serena Pompilio. "Dopo il consiglio comunale convocato in prima convocazione   lo scorso mercoledì senza aula a disposizione o forse con una maggioranza che non aveva i numeri, perché pensare che veramente si sia convocato un consiglio comunale così è impossibile, oggi seduta in seconda convocazione.

L’unico argomento è una varziazione di bilancio che pone perplessità sulle attenzioni al sociale che il sindaco va sbandierando a gran voce. E così dopo l’increscioso fatto dei buoni spesa che approfondirò nelle sedi opportune avendo presentato una interrogazione alla quale attendo riscontro sollecito, si scopre che i soldi originariamente previsti con una variazione di 110mila euro per le mense scolastiche sono state utilizzati per i caregiver e per le rette dei minori oggetto di decreto del tribunale dei minori.

Questo perché chi tanto acclama di essere difensore dei deboli, nel bilancio triennale, non aveva previsto somme sufficienti per queste categorie. Insomma  sta l’attenzione tanto proclamata per il sociale se addirittura, prima della dichiarazione di dissesto, le somme per i caregiver e per i minori non erano nemmeno previste? La soluzione, poi, è stata semplice: si taglia la
refezione scolastica e la colpa si dà al dissesto oppure alla passata amministrazione".

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