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I (non più) cuccioli dell'orsa Amarena sono cresciuti e si preparano al letargo: "Ora spegnere i riflettori" [VIDEO]

L'ultimo aggiornamento del parco nazionale d'Abruzzo sui due orsi rimasti orfani è un invito a spegnere le luci mediatiche: "È fondamentale che restino tranquilli di esplorare e crescere senza per questo dover vedere gente continuamente intorno"

Hanno 11 mesi gli ormai ex cuccioli dell'orsa Amarena, barbaramente uccisa dall'uomo a fine estate: oggi i giovani orsi proseguono il loro cammino di crescita e di conoscenza del territorio. Dopo gli ultimi avvisatmenti, il parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise ha condiviso un video che li mostra all’interno di un orto, lo scorso 6 dicembre, ripresi dalla fototrappola messa dai guardiaparco che li monitorano per aggiornare sulle loro condizioni e, allo stesso tempo, invitare a spegnere i riflettori sui due esemplari.

"In questo ultimo mese - spiegano dal parco nazionale - si sono alternati momenti in cui è stato più facile avvistarli e altri in cui, per qualche giorno, abbiamo trovato solo segni di presenza del loro passaggio. È positivo il fatto che hanno passato molti giorni in luoghi in natura o nel bosco, remoti dagli esseri umani, allo stesso modo non sono mancati avvistamenti vicino ai paesi e qualche predazione ai danni di ovini, ma tutto nella norma, finora. Molto è dipeso dalle condizioni meteorologiche, sempre più altalenanti, passando da temperature alte, estranee al periodo, e altre molto basse con l’arrivo della prima neve sulle montagne. Infatti, i giorni in cui ha fatto freddo sembrava che tutto si stesse preparando all’ibernazione dei giovani orsi (e di tutti gli altri) invece con il ritorno di una fase più calda sono stati avvistati di nuovo a girovagare, intenti nelle loro attività di alimentazione e riposo. Speriamo che le temperature si abbassino, così che possano trovare il rifugio giusto per svernare, seguendo l’istinto innato e i normali cicli biologici".

Il Pnalm ringrazia chi in questi lunghi mesi di apprensione per la sorte dei due giovani orsi, ne ha segnalato la presenza "senza per questo aver sentito la necessità di parlarne sui social né di provare a fotografarli. È fondamentale - sottolineano ancora - che restino tranquilli di esplorare e crescere senza per questo dover vedere gente continuamente intorno, diventando più star di quello che già non sono, loro malgrado". E ora l'invito è ad abbassare le luci e anche smettere di strumentalizzare a fini propagandistici la storia di questi giovani orsi. "Non fornire notizie giornaliere - aggiungono - non significa che deve sempre essere successo qualcosa, anche perché oggi, più che mai, è stupidamente inutile non dire, qualora succedesse qualcosa. Siamo all’interno di un territorio vasto e abitato dove quello che accade è patrimonio immediato di tutti. La vita dei circa 60 orsi che vivono nel parco e nei territori limitrofi è complessa e i pericoli così come le opportunità ci sono sempre, sia per gli orsi adulti, sia per i piccoli di orso, proprio perché vivono, da sempre a contatto con noi uomini e con tutte le nostre contraddizioni virtuali e reali".

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