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Sabato, 27 Aprile 2024
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Chieti città del vino: sarà il primo capoluogo d'Abruzzo a entrare nella rete nazionale

Sì della giunta all’adesione del Comune di Chieti alla rete delle Città del vino. La città è il primo capoluogo abruzzese ad avviare il percorso per l’ingresso nella rete nazionale di promozione dei Comuni e territori produttori di vitigni e vini

Chieti diventa 'città del vino': sarà il primo capoluogo abruzzese ad avviare il percorso per l’ingresso nella rete nazionale di promozione dei Comuni e territori produttori di vitigni e vini. La giunta ha approvato l’adesione del Comune alla rete segnando l'inizio di un percorso di valorizzazione del patrimonio vitivinicolo teatino e degli eventi dedicati. 

"Si tratta di un importante e ulteriore passo avanti per la promozione e il riconoscimento del grande valore del nostro territorio in campo vitivinicolo – ha detto il sindaco Diego Ferrara - . Un valore certificato sia dalla storica presenza di diverse cantine di pregio per i prodotti che crescono e prendono vita sulle nostre colline e sia dagli eventi collegati al settore. Un’animazione che in questi ultimi due anni è nata proprio per fare conoscere il vino teatino e sostenere la filiera che sta attraversando un periodo di grande difficoltà a causa dei danni del maltempo di maggio e giugno e di piaghe come la peronospora che, combinate, hanno generato in moltissimi casi anche la perdita del 98 per cento dei raccolti, oltre ad aver messo in seria difficoltà il comparto. A fronte di questa situazione e dell’esigenza di sostenere i nostri vitivinicoltori e addetti all’organizzazione di eventi dedicati, siamo stati fra i primi Comuni a sollecitare la Regione nel chiedere il riconoscimento dello stato di calamità, poi decretato dal Governo anche per il nostro territorio. Con l’avvio del procedimento di iscrizione alle Città del vino, non potendo dare risorse economiche, a causa dello stato di dissesto dell’ente, daremo supporto e affiancheremo la filiera in ogni modo possibile, attraverso la promozione della qualità dei vini teatini e l’organizzazione di eventi che consentano la conoscenza degli stessi e delle altre eccellenze teatine".

L'iter burocratico sarà avviato nelle prossime settimane e l’ufficializzazione dell'ingresso sarà a costo zero per il Comune, come precisato dal primo cittadino, grazie alla sinergia attivata con l’associazione MèThe aps.

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"Chieti sarà la 501esima Città del vino una volta definita la procedura" ha specificato Angelo Radica, presidente nazionale della rete Città del vino che, in attesa della ratifica, ha consegnato al sindaco Ferrara simbolicamente l’agenda di Città del vino e la guada sull’enoturismo. "Si tratta di una buona novella e, soprattutto di un punto di partenza che consentirà al territorio e alle sue realtà di decollare anche dal punto di vista degli eventi e della crescita. Come rete - ha spiegato Radica - abbiamo un set di strumenti molto importante che consentono interessanti occasioni di sviluppo: siamo la cassa di risonanza per Comuni che hanno problemi di carattere ambientali e di tutela; abbiamo un Prg di Città del vino e prerogative atte a premiare le migliori pratiche urbanistiche sulla sostenibilità; possiamo amplificare e rendere nazionali, eventi di qualità. Dobbiamo al più presto sederci a un tavolo per studiare un calendario di eventi e iniziative a beneficio della città e del suo futuro di Città italiana del vino”.

Per Katia Santarelli dell’associazione MèThe "era un’eresia che il capoluogo di provincia non fosse nelle Città del vino avendo un patrimonio così importante anche per l’estensione del suo territorio, oltre che per il pregio dei suoi vitigni. Noi vorremmo ridare il valore alla città nell’ambito turistico ed enogastronomico, farne un centro che faccia da casa alle aziende di tutto il territorio, creando un intreccio fra turismo e azienda, capace di attivare sinergie anche con le bellezze della città. Pensiamo a tanti eventi, concertati con il comparto, nonché di un’enoteca aperta a tutti, a circuiti e visite guidate, in modo che la città sia un centro di accoglienza. Il filo culturale è il vino, unito alla storia e a tutto il resto. Daremo voce e presenza alle aziende locali - ha aggiunto - affinché vivano questa opportunità. Ringrazio tutti i soggetti che sono parte dell’associazione e il giornalista Gianluca Marchesani che ci è stato accanto". 

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