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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Conclusa la settima edizione di Urban Nature, la festa della natura in città del Wwf

La rassegna, quest'anno, è stata dedicata a “La natura si fa cura”, un grande progetto per creare vere e proprie oasi all’interno degli ospedali pediatrici, per favorire il recupero, la riabilitazione e il benessere psicofisico dei piccoli pazienti

È terminata la settima edizione di Urban Nature, la festa della natura in città del Wwf, che lo scorso fine settimana ha animato diverse città d'Abruzzo con una serie di eventi per sensibilizzare a prendersi cura del verde delle aree urbane e del proprio benessere. 

La rassegna, quest'anno, è stata dedicata a “La natura si fa cura”, un grande progetto per creare vere e proprie oasi all’interno degli ospedali pediatrici, per favorire il recupero, la riabilitazione e il benessere psicofisico dei piccoli pazienti. 

Moltissime le persone che anche in Abruzzo hanno partecipato agli eventi e alle iniziative. L’edizione si è aperta all'Aquila con il convegno “Tra benessere umano e conservazione della natura”, in collaborazione con le facoltà di Psicologia e Scienze Ambientali, il gruppo carabinieri forestali dell’Aquila e l’ordine delle psicologhe e degli psicologi d’Abruzzo e poi sono seguiti eventi in molte altre città. A Teramo con un percorso cittadino con arrivo alla villa comunale, ad Avezzano con il reparto carabinieri biodiversità di Castel di Sangro/riserva naturale Orientata Monte Velino, a Pescara in piazza della Rinascita insieme al reparto carabinieri biodiversità, a Chieti alla villa comunale con il nucleo Carabinieri Cites di Pescara, il reparto carabinieri Biodiversità di Pescara, i carabinieri forestali del comando provinciale Chieti e il museo universitario, a Lanciano nell’istituto comprensivo "Olmo di Riccio". 

Proprio nel fine settimana dedicato a Urban Nature, è stato possibile partecipare al progetto “Oasi in ospedale”, con un contributo volontario in cambio di una bellissima felce e sono stati circa 70 i banchetti in Abruzzo. Grazie alla raccolta fondi dello scorso anno, nei prossimi mesi, già tre centri pediatrici italiani avranno la loro Oasi verde. 

Urban nature è l’occasione per riflettere sul rapporto che i cittadini hanno con la natura presente nelle nostre città, il Wwf lo fa con il consueto report, questo anno dal titolo “Persone, città e natura. Rinnovare l’ambiente urbano e migliorare la nostra salute”, che evidenzia come l’Italia sia il primo Paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico, soprattutto per tumori da esposizione alle “polveri sottili” PM2,5. Creare e curare spazi verdi pubblici e privati è un investimento per la salute e la sicurezza pubbliche e allo stesso tempo un’opportunità per riequilibrare il rapporto delle persone con la natura e rallentare le crisi ambientali. 

La regola del 3-30-300

L’Oms ha proposto una formula, supportata da numerosi studi scientifici, per garantire una “adeguata dose di natura” alle persone: la regola del 3-30-300, ossia 3 alberi tra ogni casa, 30% di copertura arborea in ogni quartiere, 300 metri di distanza massima da un parco o da uno spazio verde per ogni cittadino. In Italia, nelle metropoli c’è ancora troppo poco verde e spesso poco curato e molto frammentato. 

Le richieste del Wwf

Secondo i dati della Commissione europea, nel nostro Paese, oltre il 20% della popolazione non ha accesso alle aree verdi e nonostante questo il Governo ha operato un taglio di 110 milioni sui 530 previsti per la riforestazione urbana stanziati dal Pnrr. L’attuale modello di espansione urbana non è più sostenibile. Uno degli obiettivi (11.7) dell’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile (SGDs) è proprio legato a rendere le città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili anche attraverso lo sviluppo e l’accesso a più aree verdi. Per raggiungerlo dobbiamo ridare spazio alla natura, che deve essere concepita come vera e propria “infrastruttura” strategica per comunità e territori sani e resilienti. 

 Per il Wwf, serve un piano nazionale del verde urbano per la riforestazione delle città che preveda una progettazione sostenibile e adeguati programmi di manutenzione, dove tutti devono fare la loro parte: istituzioni, aziende e cittadini.  

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