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La vicina fa dispetti al bimbo autistico, il Comune di Ortona si difende: "Non abbiamo mai abbandonato la famiglia"

Il caso denunciato dall'associazione Asperger Abruzzo, che aveva lamentato il disinteresse dei servizi sociali dell'ente su una situazione che sta causando grande disagio nella famiglia del piccolo

"La famiglia non è mai stata lasciata sola". Così il Comune di Ortona replica alle accuse mosse dall'associazione Asperger Abruzzo, in merito al caso di una famiglia del posto che sarebbe perseguitata da una vicina di casa la quale taccerebbe il figlioletto autistico di essere "posseduto dal demonio".

Secondo quanto denunciato da Marie Helene Benedetti, presidente dell'associazione, la signora di 60 anni, che vive al piano superiore dell'appartamento del piccolo e della sua famiglia, arriverebbe a lanciargli addosso sale, a gridare quanto lo incontra sulle scale, a fare rumore in orario serale per disturbare il riposo del bambino. I genitori avrebbero chiesto aiuto ai servizi sociali del Comune di Ortona, inviando tre mail in 10 giorni, a cui non sarebbe giunta risposta. 

Ora, però, il Comune respinge al mittente le accuse di "abbandono". 

"Il Comune con i suoi servizi sociali - si legge in una nota - segue da tempo la famiglia con il bambino autistico. Rammarica molto che l’associazione Asperger Abruzzo abbia preferito mettere su una gogna mediatica piuttosto che approfondire la vicenda. Una gogna mediatica pericolosa e che potrebbe essere un boomerang, soprattutto in assenza di una denuncia da parte della famiglia alle forze dell’ordine per vessazioni o atti intimidatori contro la vicina di casa (la famiglia ha spiegato di voler evitare querele, ndc). Inoltre, asserire che il sindaco e i servizi sociali del Comune si sono disinteressati non risponde assolutamente alla verità, poiché la famiglia con il bambino autistico è seguita da anni dai nostri servizi sociali che conoscono bene tutta la situazione".

"L’assistente sociale che segue il caso - spiegano ancora da palazzo di città - ha anche avuto modo in passato di parlare con la vicina di casa, recatasi negli uffici comunali, chiedendo di stemperare alcuni comportamenti, segnalati dalla famiglia del bambino, ma nel contempo ha anche consigliato alla stessa famiglia, nel persistere della situazione, di sporgere denuncia per arrivare eventualmente a una soluzione e soprattutto per accertare le responsabilità. I servizi sociali agiscono sempre in silenzio e senza clamori, soprattutto per casi in cui è coinvolto un minore disabile ma ha come compito primario di verificare l’incolumità del bambino e il suo ambiente famigliare e non di dirimere situazioni legate a rapporti tra vicini, come gestione dei parcheggi, chiusura cancelli o litigi verbali tra adulti. Per questo bisogna rivolgersi alle autorità competenti".

"I servizi sociali - dice l'amministrazione guidata dal sindaco Leo Castiglione - sono un vanto del Comune di Ortona da sempre, perché vi sono assistenti sociali e operatori che lavorano con scrupolo e dedizione a tutti i casi, restando sempre nell’alveo delle proprie competenze stabilite dalle norme. La famiglia quindi non è mai stata lasciata sola visto che ha un continuo contatto telefonico con l’assistente sociale e con i nostri uffici". 

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