In arrivo 60 migranti al porto di Ortona: il recupero al largo della Libia
È previsto per sabato mattina lo sbarco un natante con a bordo circa 60 profughi che sarebbero stati tratti in salvo
È previsto per la mattinata di sabato 10 febbraio lo sbarco di circa 60 naufraghi al porto di Ortona. La nave Ocean viking in navigazione ieri sull'Adriatico per il recupero di un'ottantina di persone, al largo della Libia, sembra non abbia trovato i barchini nel punto indicato e l'imbarcazione ha raggiunto, nel tardo pomeriggio, un natante con a bordo circa 60 profughi che sarebbero stati tratti in salvo.
La nave Ocean vikings della ong Sos Mediterranee non è nuova agli attracchi nel porto abruzzese. Lo scorso 15 novembre è stata inoltre sottoposta a fermo, per una ventina di giorni, in applicazione del decreto-legge n.1 del 2 gennaio 2023 da parte delle autorità italiane.
Per l'Abruzzo questo è il primo sbarco di migranti del 2024. Il 18 gennaio sarebbero dovuti sbarcare circa 130 naufraghi nello scalo commerciale teatino da parte della nave Humanity1, poi dirottata a Taranto per il maltempo. Lo scorso anno, al porto di Ortona il primo sbarco di migranti del 2023 è andato in porto il 24 febbraio: 38 persone soccorse tra cui 18 minori e 2 neonati. Altri sbarchi sono stati eseguiti il 28 marzo 2023 con 161 migranti, il 2 giugno dello stesso anno con 49 migranti sbarcati dalla Sea eye e il 5 luglio con 197 migranti sbarcati dall'ong tedesca Humanity1.
Il 23 agosto dello scorso anno, sempre ad Ortona, sono sbarcati una quarantina di profughi recuperati al largo della Libia. Sempre ad agosto, in regione, sono arrivati 110 migranti in autobus da Porto Empedocle, giunti dall'hot-spot di Lampedusa (Agrigento). Ancora il 4 novembre sono state 128 le persone accolte dalla struttura di solidarietà regionale, tutte salvate in mare dalla nave Ocean Viking.
Lo sbarco di migranti previsto sabato mattina, salvo complicazioni, sarà la settima operazione in mare coordinata dalla prefettura teatina, in questi 2 anni, per l'accoglienza sono già in movimento i centri per l'ospitalità, nelle 4 province abruzzesi che da tempo sarebbero al limite della capienza.
