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Martedì, 30 Aprile 2024
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Aggressioni del lupo a Vasto, operatori della Asl a lezione per il corretto prelievo del Dna dell'animale [VIDEO]

Il Cospa (Comitato spontaneo allevatori) Abruzzo dice la sua sul motivo dei ritardi, Ispra e Parco della Majella hanno tenuto un corso per gli operatori del Pronto soccorso di Vasto

«In tre mesi non sono riusciti a prelevare il Dna per l’identificazione dei predatori o del predatore che aggredisce a Vasto per un'eventuale cattura solo perché il personale Asl non era formato al prelievo».

È quanto sostiene il Cospa (Comitato spontaneo allevatori) Abruzzo e conferma l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale): il personale Asl non sarebbe stato adeguatamente formato al tempo dei primi attacchi, di conseguenza il 7 agosto gli operatori Ispra e il Parco della Majella hanno tenuto un corso per quanto riguarda il prelievo dei campioni di saliva su un eventuale morso e sulla successiva modalità di conservazione degli stessi campioni.

Già da un po' di tempo erano stati sollevati degli interrogativi da alcuni operatori del settore che hanno lamentato la lentezza degli enti competenti nel rilevare il Dna dell'animale responsabile delle aggressioni che da tre mesi si susseguono a Vasto e San Salvo e che hanno mandato in ospedale ben undici persone, tra cui due bambini di 4 anni.

 «Siamo di fronte all’obiettiva inadeguatezza dei tentativi dei responsabili della sicurezza pubblica che hanno determinato, nel tempo intercorso dall’inizio delle “operazioni”, il ferimento di undici persone - scrive Dino Rossi, portavoce del Cospa -. Affidarsi a strutture “tecniche” che difendono anacronisticamente le loro tesi ideologiche sulla non pericolosità a prescindere (e smentita dai fatti) del lupo, hanno esposto e continuano a esporre la popolazione e i turisti a rischi che si sarebbero potuti evitare abbattendo l’animale, come previsto nelle stesse deroghe nazionali e internazionali sulla tutela delle specie protette in caso di attacchi alla popolazione».

«Non va dimenticato - continua il Cospa - che quelle aggressioni che i difensori d’ufficio del lupo liquidano come poco più che delle bravate, hanno determinato stati di choc permanenti e in almeno due circostanze il ferimento degli arti superiori delle vittime nel tentativo di difesa da presumibili attacchi al volto o alla gola. Tutte le vittime che hanno testimoniato pubblicamente dei fatti parlano di determinazione e accanimento da parte del lupo. Ogni giorno che passa  - conclude il Cospa - qualcuno potrebbe essere aggredito con conseguenze imprevedibili ed è ovvio che le vittime avrebbero tutte le ragioni per rivalersi nelle sedi penali e civili sui responsabili».

E intanto la lupa è stata avvistata di nuovo sulla pista ciclabile di Vasto marina mentre si spostava in direzione sud: nelle immagini amatoriali che riportiamo in basso, divenute virali e girate a una distanza molto ravvicinata, appare stanca, particolarmente magra e claudicante.

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