In una partecipatissima assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento Dayco di Chieti Scalo la decisione viene presa dai lavoratori per alzata di mano. Stop allo sciopero (partito alla mezzanotte di mercoledì 4 ottobre, avrebbe dovuto protrarsi fino a sabato alle 24), si torna al lavoro dalle ore 18.
E’ la conseguenza dell’approvazione, da parte dei dipendenti, del pre-accordo siglato ieri, in Confindustria a Pescara, dalle rappresentanze sindacali ed RSU con la proprietà. Sette ore di trattativa serrata. La Dayco ha in sintesi confermato la volontà di far partire nell’arco di 6/10 mesi nuovi investimenti, impegnandosi, tra le altre cose, nella sostituzione dell’impianto di illuminazione con un nuovo impianto a led negli stabilimenti di Chieti e Manopello, della installazione della centrale termica (back up) nello stabilimento di Chieti e della installazione di un sistema automatico di visione cinghie nello stabilimento di Manoppello. Sul fronte occupazionale l’azienda garantisce che non procederà a licenziamenti collettivi, eccezion fatta per procedure di riduzione di personale sulla base del criterio della non opposizione personale.
A tal proposito in tempi brevi si avvierà apposita procedura di mobilità ai sensi della legge 223/91. Per far fronte agli attuali carichi di lavoro, inoltre, l’azienda provvederà all’inserimento di 24 unità dirette, di cui 3 con contratto a tempo indeterminato. Ci sarà anche la stabilizzazione di due ricercatori attualmente con contratto a tempo determinato. oltre alla selezione ed inserimento di un nuovo ingegnere. Al termine dell’assemblea, tra i lavoratori, si respira un’aria di moderato ottimismo.
L’imperativo è quello di continuare a vigilare. In tal senso, l’accordo siglato tra proprietà, rappresentanze sindacali e rsu, prevede incontri con cadenza mensile per verificare l’andamento degli investimenti e scongiurare il depotenziamento degli stabilimenti sul territorio.