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VIDEO | Il comitato contro il dissesto idrogeologico di Santa Maria chiede impegni concreti: “Il problema riguarda l’intera città”

Dal neonato comitato chiedono attenzione nei confronti delle tante famiglie costrette ad abbandonare le proprie case. Il Comune di Chieti invita il presidente Marsilio in città

Un gruppo di condomini della zona interessata dal dissesto idrogeologico a Chieti si unisce per sollecitare gli enti pubblici. Questa mattina la presentazione ufficiale del comitato Santa Maria tra i tavoli del Caffè Vittoria, dove il portavoce Ettore D’Orazio ha chiesto espressamente comunicazione e attenzione nei confronti delle tante famiglie costrette ad abbandonare le proprie case.

L’ultimo a essere sgomberato in ordine tempo in zona è stato il condominio Orizzonte di via Gran Sasso: da sabato 20 maggio gli inquilini del palazzo, che conta 15 appartamenti, sono dovuti andare via a causa dei “significativi dissesti strutturali” che interessano l’edificio. Nel 2022 fa la stessa sorte era toccata al condominio ‘Spes et Fides’, ma nel corso degli anni tra via Gran sasso e via don Minzoni sono stati più di uno i provvedimenti che hanno sconvolto la vita dei residenti come quelli del Panoramico o le 27 famiglie che fino al 2017 vivevano nel vicino condominio Trinchese, entrambi destinati alla demolizione.

Marco Ferrarino è uno degli ex abitanti del condominio sgomberato dieci giorni fa a Chieti: “Siamo preoccupati anche alla luce della successiva ordinanza di chiusura della scuola Corradi, essendo lì di fianco il fabbricato. Vorremmo sapere se il viadotto e la strada pubblica sono sicure. Capite bene che noi da soli per le nostre unità immobiliari non riusciamo a ripristinare le condizioni di sicurezza e a rientrare nelle nostre case comprate con tanto sacrifici. Chiediamo al Comune che cosa ha intenzione di fare”

Il neonato comitato chiede di essere ascoltato nell’affrontare il delicato e urgente tema della messa in sicurezza dell’area, di prevedere aiuti e indennizzi per quelle famiglie che hanno dovuto abbandonare i propri alloggi affinché non vengano lasciate da sole.

“Il problema del dissesto idrogeologico non riguarda soltanto questa zona, ma l’intera città - rimarca il professor Ettore D’Orazio a nome del comitato Santa Maria – sebbene assuma delle connotazioni rilevati in alcune zone è tutto il territorio che va messo in sicurezza. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sulla m essa in sicurezza di tutta la collina di Chieti. Questa può essere l’occasione buona per affrontare finalmente in maniera seria e sistematica un problema sempre più urgente”.

Nella giornata di oggi dal Comune di Chieti è partita una lettera al presidente della giunta regionale Marco Marsilio con l’invito a venire in città e a sostenere con azioni e fondi l'attività messa in campo dal Comune, come ha reso noto il sindaco Diego Ferrara. Una visita da effettuare quanto prima, perché si attivino il governo e anche la protezione civile nazionale. 

“Si lavora su due fronti: quello ordinario e quello straordinario – ha spiegato l’ingegner Tommaso Colella, funzionario comunale dedicato – il primo è finalizzato a intercettare dei finanziamenti che hanno consentito i primi interventi e le prime indagini: a breve partirà un’opera di mitigazione del rischio idrogeologico. L’aspetto straordinario è invece quello che ci ha portato a scrivere agli enti competenti per l’attivazione delle risorse dedicate per il futuro di decine di condomini e quindi per far fronte ai bisogni dei privati che oggi si ritrovano senza un’abitazione”.

Sulla situazione attuale del viadotto di via Gran Sasso l’ingegner Colella dice: “Non abbiamo riscontrato particolari criticità, in particolare per quanto riguarda i piloni centrali. Al momento non abbiamo particolari segni di dissesto, c’è da segnalare però un cedimento delle parti esterne del viadotto”.

“L’obiettivo – ha reso noto il sindaco Ferrara riferendosi all’invito al presidente Marsilio – è che venga riconosciuta l’emergenza e vengano supportate le necessarie e ulteriori azioni, nonché attivate ulteriori risorse non solo per la tutela del territorio e l’incolumità pubblica, ma anche a sostegno dei cittadini che hanno perso la casa e che sono chiamati in causa dalla legge per la messa in sicurezza degli stabili. Coinvolgeremo il Comitato nelle attività che l’Amministrazione porterà avanti, perché è nostra intenzione considerarlo un interlocutore importante in questo percorso su cui abbiamo concentrato la massima attenzione, perché il problema venga affrontato in questa e nelle altre zone della città definite vulnerabili. Con la protezione civile nazionale e regionale e l’università d’Annunzio porteremo avanti tutte le attività necessarie. Ci sono stati assegnati ad oggi 2 milioni di euro per interventi che stanno partendo, dopo i sondaggi che si sono svolti nei giorni scorsi e che ci hanno rivelato anche l'aggravarsi della condizione delle scuole, pur non avendo problemi strutturali, a causa delle condizioni meteo delle scorse settimane e dei conseguenti gravi dissesti in atto. Non resteremo con le mani in mano, ma per agire abbiamo bisogno di fondi e del riconoscimento della gravità della situazione, con conseguente riconoscimento dello stato di emergenza della zona. La Regione deve aiutarci in questa opera fondamentale di conoscenza, ma soprattutto di prevenzione, perché Chieti non viva scenari drammatici che hanno messo in ginocchio altre comunità italiane ora e negli anni recenti”.
 

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