Proverbi d'Abruzzo: "Trist'a chi nen tè nind'ma chiù trist'a chi nen tè nisciun'"
Una perla di saggezza degli antichi, che ben rappresenta il grande cuore e la natura socievole degli abruzzesi
Una perla di saggezza degli antichi, che ben rappresenta il grande cuore e la natura socievole degli abruzzesi
Più comprensibilmente, "Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quello che lascia, ma non sa quello che trova". Insomma, serve andare cauti nelle decisioni che possono comportare grandi cambiamenti
Conoscere il dialetto della propria regione non è soltanto un modo per tener viva la tradizione del luogo di origine, ma può essere utile anche per trarre qualche buon insegnamento di vita, che solo la saggezza dei nonni riesce a fornire
Letteralmente, sta per "Quando la montagna si mette il cappello, vendi le capre e compri il mantello": è un retaggio della tradizione contadina abruzzese, per cui, quando l'inverno si avvicinava, era necessario provvedere ad acquistare abiti più pesanti per affrontare le lunghe giornate di gelo
"A lavare la testa all'asino, si sprecano tempo e sapone", ossia è inutile imbarcarsi in imprese difficili e fallimentari
Tradotto letteralmente, intende dire che "Il prete che si vergogna, torna a casa con la borsa vuota": è un incoraggiamento a far sentire la propria voce
La traduzione letterale suona come "Sì che sì, ma del tutto no", ed è un invito a non approfittarsi della bontà e della pazienza di una persona
Un candidato sindaco ha usato il modo di dire più conosciuto a Chieti come slogan elettorale, ma non c'è nessuno in città che non conosca il proverbio legato alla corsa tradizionale che si è tenuta dal Seicento al 1931